Lavagna tattica: l’Empoli di Giampaolo

Ripetere la bella e sorprendente figura fatta contro la Fiorentina, per provare una risalita in classifica e continuare nel processo di crescita. Il Milan di Mihajlovic è chiamato a un compito difficile: la continuità di risultati, d’altronde, è il vero (e arduo) obiettivo da centrare in ottica Europa. Domani, nell’anticipo della 21^ giornata di Serie A, non sarà affatto facile, perché di fronte ci sarà la sorpresa numero uno del campionato: l’Empoli di Giampaolo. Che, più delle varie Sassuolo, Fiorentina e Napoli, ha decisamente stupito tutti. L’addio del “profeta” Sarri, la partenza di giocatori chiave come Sepe, Rugani, Hysaj, Valdifiori e Vecino, l’entusiasmo in calo al secondo anno consecutivo di A: tutte premesse sensate per prevedere un anno negativo. I fatti, evidentemente, hanno avuto esito diverso. I toscani sono a un solo punto (31) dal Milan sesto in classifica, con un trend di 6 vittorie nelle ultime 10 gare, e un gioco da far invidia a grandissima parte delle big nostrane: decisamente niente male.

C’è poco da dire: l’Empoli è modello ed esempio di gestione saggia e virtuosa di una cosiddetta “piccola”. I meriti sono in primis di una società intelligente, competente e capace, ma a vincere è stato soprattutto un concetto più alto e “nobile”: il gioco. O meglio, il gioco propositivo, collaudato e collettivo: l’unico modo possibile ed efficace per contrastare un’emorragia di talenti come avvenuto in estate agli azzurri. Un plauso speciale va fatto a mister Marco Giampaolo, l’eterna promessa italiana della panchina, tornato meritatamente sulla cresta dell’onda e con un merito particolare: è stato intelligente a lasciar da parte ogni tipo di superbia e a continuare sul solco tracciato da Sarri. Il modulo di gioco è sempre il 4-3-1-2, e non è mutata neanche la filosofia di gioco: possesso palla misto a rapide verticalizzazioni centrali, con l’ossessiva ricerca di triangoli offensivi, unito a difesa alta e pressing. La stagione dell’annunciata “Caporetto” empolese è florida e godibile tanto quanto quella precedente. E a brillare, tra tanti giovanissimi talenti e qualche veterano sempreverde, è l’ex illustre Riccardo Saponara, leader tecnico e stella indiscussa della squadra.

Mihajlovic, dunque, dovrà aspettarsi un Empoli che farà la partita. I ragazzi di Giampaolo scenderanno in campo con la volontà e la determinazione di dominare, proponendo come di consueto il proprio gioco collaudato e offensivo. Per il Milan sarà una gara complicata e delicata a livello tecnico-tattico, “rovente” dal punto di vista ambientale e potenzialmente (ed erroneamente) sottovalutabile: il Diavolo ha tutto da perdere in una delle trasferte più ostiche di tutta la Serie A 2015/2016. La chiave per provare a vincere la gara sarà scendere in campo con la concentrazione professata in conferenza stampa dall’allenatore, riproponendo la straordinaria prestazione vista contro la Fiorentina. Il Milan di domenica scorsa, efficace e continuo per tutti e 90′ nella doppia fase, è l’obiettivo a cui puntare per la gara del “Castellani”. Importante, per la difesa meneghina, sarà anche concedere meno campo e spazio possibile alle progressioni di Saponara, l’arma in più dei toscani, e prestare attenzione alle pericolose palle inattive degli azzurri.

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