10 minuti a LA: Milan-Bologna non è la trama di un film di Hollywood

Le uniche critiche pubbliche pervenute da Mihajlovic alla squadra dopo l’imbarazzante sconfitta casalinga contro il Bologna sono quelle ad un attacco che ha mostrato passi indietro esagerati contro i rossoblu. In particolare Mbaye Niang e Carlos Bacca sono i due giocatori sul banco degli imputati: sono loro i centravanti  del 4-4-2 rossonero, ma a parte l’impressionante media tiri/gol del colombiano (fine a se stessa) e il fruttuoso dicembre del francese, come coppia gol stentano a rendere.

Come in un film hollywoodiano ci troviamo a sancire se la coppia del film rossonero è vincente e avvincente. Angelina Jolie e Brad Pitt, Bud Spencer e Terrence Hill, Pedro Almodovar e Penelope Cruz, coppie diverse, eterogenee, legate da rapporti differenti, ma con un unico obiettivo: rendere il film qualcosa da ricordare. A noi pare che invece Bacca e Niang stiano facendo di tutto per non assurgere all’ideale di coppia-gol del calcio. Tralasciando per un attimo i clamorosi gol sbagliati contro il Bologna, bisogna analizzare come insieme i due attaccanti stiano contribuendo ai punti racimolati fin qui: sono ormai 5 le gare consecutive in cui vengono presentati assieme (compresa la TIM Cup), Bacca ha realizzato tre gol, mentre Niang uno solo contro la Samp in coppa per un totale di 4 gol in due in cinque gare; il gol del francese è l’unico di questa serie in cui i due hanno dialogato, infatti, l’assist di quel gol è firmato Bacca. Dall’altra parte, Niang, pur essendo di fatto la seconda punta, non è mai riuscito a fornire al compagno un’occasione per realizzare. 1 gol da condividere in cinque gare è matematicamente indegno di una nomination a qualsiasi premio.

Tanto più che a farne le spese è Luiz Adriano, il terzo incomodo, che vorrebbe comparire anche lui sullo stage. In questo caso ad essere criticato è senza dubbio Sinisa Mihajlovic per una gestione mal oculata del brasiliano: nello specifico, col Bologna LA è sceso in campo al minuto 78 con soli dodici minuti per cambiare un’inerzia sfavorevole. Francamente un po’ pochini, per chi di cognome non fa Messi o giù di lì. Deprecabile, poi, la scelta di sostituire Niang, che appariva più in palla di Bacca e che solo poco prima aveva creato l’occasione sciupata da Cerci con una grande apertura. Quindi, dopo cinque mesi di stagione il Milan può dire di non aver ancora trovato la sua coppia-gol e il turn-over senza competizioni continentali resta deleterio per l’armonia del gioco: urge stabilità.

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