Mercato in stallo, vendere diventa quasi meglio di comprare…

Dopo dieci giorni di mercato all’orizzonte non si profila ancora nessun volto concreto che andrà ad indossare la maglia rossonera e a rinforzare la rosa. Il solo Boateng non può nemmeno venir considerato un nuovo arrivo vista la sua presenza tra le mura di Milanello ormai da qualche mese. Intanto, la società non si è sbilanciata su nessun versante e i giornali non fanno registrare nessun passo avanti nelle trattative per gli obiettivi di mercato (quali sarebbero questi obiettivi poi?!).

Lo stallo che sta vivendo il mercato del Milan verrà sicuramente sbloccato da qualche ingresso, tuttavia gli addetti ai lavori preferirebbero di gran lunga avere delle certezze già ora, piuttosto che aspettare la fine di gennaio dove è pur vero che sia più semplice ed economico acquistare un giocatore alla ricerca ormai disperata di una collocazione alternativa, ma il poco tempo a disposizione per inserirsi e la bassa qualità dei calciatori che attendono la fine del mercato per spostarsi sono variabili che andrebbero tenute da conto, specialmente in un’annata dove poco fila per il verso giusto. L’embargo rossonero non piove, però, dal nulla, ha una sua causa: la dirigenza rimane restia a fare operazioni perché ancora non sa se si continuerà con lo stesso allenatore, e la gara col Carpi in TIM Cup sarà fondamentale in questo senso. Allestire un mercato per un allenatore che potrebbe venir esonerato a breve è chiaramente una fesseria, ma il tempo delle decisioni sta per scadere (o è già scaduto) per staff e dirigenza.

La parte buona di questo mercato la si può, tuttavia, notare nel via libera a molte cessioni di giocatori considerati non all’altezza da molti: Suso ha già fatto la valigia verso Genoa; medesima destinazione pare stia prendendo Cerci; poi, Nocerino, Ely, Diego Lopez, De Jong, tutti in cerca di collocamento per questo finale di stagione. Paradossalmente, vendendo alcuni di questi giocatori, l’inutilmente lunga rosa del Milan sarebbe già rinforzata. E questo è il primo punto in agenda per Galliani.

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