Montolivo più flop che top. Il 2016 dovrà essere l’anno del riscatto

Riccardo M0ntolivo è il giocatore che ha recuperato più palloni in questo scorcio di stagione. Già, pare davvero strano, ma le statistiche fin qui aggiornate ci dicono infatti che il capitano rossonero, sorprendentemente, fino ad ora è stato il miglior interdittore della Serie A con 90 azioni avversarie interrotte. Promosso quindi? Nì. Per quanto sia positivo sapere che il centrocampista del Milan, contrariamente a quello che lasciano presupporre le sue caratteristiche atletiche, si stia adoperando con successo alla fase di recupero, è inevitabile sottolineare quanto stia mancando il suo apporto in quella di costruzione.

L’ex viola in estate è stato praticamente imposto dalla società proprio perché considerato l’unico giocatore disponibile nella rosa di Mihajlovic ad avere quelle doti di regista. Ed effettivamente anche i precedenti con la maglia milanista, ricordando ad esempio la prima stagione con Massimiliano Allegri in panchina, fanno pensare che sia così. Ma allo stesso tempo il rendimento Montolivo, dopo il grave infortunio capitatogli nell’estate del 2014 poco prima dei Mondiali brasiliani, ha intrapreso una parabola discendente. Il centrocampista negli ultimi due anni ha alternato a poche buone prestazione, alcune davvero disastrose, manifestando scarsa lucidità e qualità nell’impostazione di gioco e continuando ad apparire lento e macchinoso. Colpa dell’incidente? Parrebbe riduttivo limitare tutte le cause a quello. I motivi di questo evidente calo vanno ricercate anche all’interno della rosa del Milan. Monto, come già anticipato, è infatti il solo mediano a disposizione capace di interpretare quel ruolo di play maker, affiancato sempre da giocatori sì di sostanza, ma poco dotati dal punto di vista geometrico.

La responsabilità della costruzione, dunque, grava inevitabilmente sempre sulle sue spalle. E il dato dal quale siamo partiti, quello relativo appunto alle palle recuperate, è lo specchio di una squadra che nelle ultime due stagioni ha faticato a trovare un equilibrio tattico. Difficile diventa quindi per un giocatore che deve essere libero di esprimere le proprie doti tecniche, dover ripiegare frequentemente anche in fase difensiva. Per farla breve, il capitano rossonero deve sì costruire meglio, ma dovrebbe anche avere l’opportunità di risparmiare le energie per farlo. Compito del tecnico o della società è quindi quello di individuare il compagno di reparto idoneo a sgravarlo dei compiti protettivi. Il rinnovo del contratto è vicino, l’intesa con la società c’è. Ora però tocca soprattutto a Montolivo dimostrare di essere l’uomo giusto, capace di prendere per mano il centrocampo di questo Milan e di indossare quella fascetta che fino a poco tempo fa apparteneva ad un mostro sacro come Paolo Maldini.

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