SALA STAMPA/ Mihajlovic: “Se arrivo all’estate? Nella vita ho vissuto momento peggiori…”

Dal nostro inviato a San Siro, Christian Pradelli

Le parole di Sinisa Mihajlovic in sala stampa al termine di Milan-Fiorentina: “Siamo già rinati duemila volte e poi siamo tornati mezzi morti. Sono molto soddisfatto perché c’è stato spirito di sacrificio. Sono contento perché tutti i ragazzi sono stati bravissimi, abbiamo chiuso questa settimana nel migliore dei modi. I miei ringraziamenti vanno a tutta la squadra, a tutto lo staff e al presidente. Un grande presidente si vede anche per il momento che sceglie di dire certe cose. Credo che le sue parole abbiano tranquillizzato l’ambiente. Se arrivo all’estate? Nella vita ho vissuto momenti peggiori. Il mio rapporto col presidente è sincero, mi ha fatto piacere che abbia parlato pubblicamente perché anche i ragazzi sentivano il bisogno di queste parole. In questo momento ci serviva. Ora se continuiamo a giocare così possiamo toglierci delle soddisfazioni”. Ora c’è più serenità? “Sono sempre stato sereno, non perdo né sonno né sorriso. Mi piace stare in battaglia, mi auguro che anche i ragazzi si carichino. Dobbiamo mettere in campo sempre la rabbia per vincere certe partite. La nostra vendetta dev’essere successo in campo e serenità fuori dal campo”. Su Honda: “È un giocatore a cui solitamente non si perdona nulla: bisogna spiegargli le cose, ma quando le capisce, le fa. È un giocatore affidabile e per un allenatore è molto importante. Ha fatto bene lui, come gli altri”. Vittoria liberazione? “Abbiamo vinto meritatamente e sofferto poco. Vorrei solo far capire che questi ragazzi danno sempre il massimo, meritano questa vittoria. E mi auguro dia più autostima e fiducia nei propri mezzi. Che Milan ha visto Conte? Dovete chiederlo a lui”. Quello di stasera è il Milan di Mihajlovic? “Sono tutti il mio Milan, tutti quelli che ho messo in campo. Nelle partite precedenti non abbiamo fatto bene. Ma il risultato può essere casuale, la prestazione no”. Sui tifosi: “Se vedono la squadra giocare con questo spirito di sacrificio, anche con la qualità, anche se perdi difficilmente fischierebbero. Però sta a noi fare in modo che non fischino. Nelle ultime 16 partite ne abbiamo vinte nove. Potevamo vincerne due-tre in più e saremmo nei binari giusti. Pensiamo partita per partita”. Ora bisogna avere paura del Milan? “Più rispetto che paura, ma dipende solo da noi. Dai risultati e dalle vittorie. Soltanto vincendo impari a vincere e crescono autostima e fiducia. Soli così, altre squadre venendo a Milano avranno più timore”. Sulla concentrazione per novanta minuti: “È vero che qualche volta ci siamo fatti anche gol da soli proprio per mancanza di concentrazione, ma stiamo migliorando. Dobbiamo mantenere questo spirito, anche per l’atmosfera e l’unità che c’è. In una squadra di calcio l’atmosfera è fondamentale. Non abbiamo avuto molto dall’esterno, ma noi crediamo sempre in quello che si fa”. Ora si sente milanista? “Mi sento sempre quello della squadra che alleno e in cui gioco. Quando uno prende un lavoro e lavora ci mette dentro passione, voglia, tutto. Dipende anche dal tempo in cui rimani e vinci”. Verso il derby: “Non dipende solo da noi. Spero di vincere con l’Empoli e poi abbiamo l’Inter. Pensiamo intanto a scalare posizioni, poi si vede. Step by step?”.

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