Boateng, il mercato e Jack. Kucka esterno era il male minore

Scorrendo l’undici iniziale di Milan-Udinese, tanti tifosi rossoneri sono stati assaliti da una domanda: senza l’infortunato Bonaventura, perché scegliere Kucka come esterno sinistro di centrocampo? Questa mossa di Mihajlovic, ampiamente prevista già alla vigilia del match, col senno di poi ha pesato moltissimo nell’economia del match. Perché il Diavolo, quando nel primo tempo si è schierato con Kuco da numero 11 e il duo Montolivo-Bertolacci in mediana, ha sofferto in mezzo al campo ed è risultato poco pericoloso sul binario mancino. Togliere lo slovacco dal cuore del centrocampo ha portato solo problemi: il Kucka dominante visto con Inter e Palermo ha lasciato posto a un Bertolacci inizialmente troppo molle e in difficoltà contro i grintosi ragazzi di Colantuono. Contro l’Udinese, oltre ai guizzi dell’assente Bonaventura, è mancato anche lo strapotere fisico del tosto “27” milanista.

Tuttavia, è necessario partire nell’analisi, da un dato fondamentale: Mihajlovic, a meno di accantonare il solido e vincente 4-4-2, non aveva delle serie e valide alternative all’utilizzo di Kucka come vice Bonaventura. Il sostituto più naturale dell’ex Atalanta sarebbe Kevin-Prince Boateng, ma è ancora ben lontano dall’avere un’autonomia di 90′ e ancor di meno in un ruolo molto dispendioso come l’esterno. E anche la carta Niang, con il francese arretrato sulla linea dei centrocampisti e l’inserimento di un’altra punta al fianco di Bacca, ha dato buon risultati a gara in corso ma era una strada impercorribile dal 1′ di gioco: pesano le condizioni precarie di Balotelli e Menez, tornati a disposizione ma ancora ben lontani dalla forma ottimale, così come il ko alle costole del fu cinese Luiz Adriano. Sinisa, dunque, non ha sbagliato mossa: ha semplicemente scelto il male minore possibile.

Non Mihajlovic, ma il mercato di gennaio: sul banco degli imputati, dopo Milan-Udinese, finisce la finestra invernale di trattative. Non aver comprato una valida alternativa a Honda e Bonaventura, alla luce del definitivo passaggio al 4-4-2 e all’utilizzo continuativo di esterni di ruolo, è una mancanza grave. E poco importa se i rossoneri, sul campo, avrebbe meritato ampiamente la vittoria: i due punti persi contro i friulani bruciano maledettamente vedendo le frenate di Fiorentina e Inter. La speranza è che questa lacuna sulle fasce non tolga altri punti, anche se un concetto è emerso chiaro: il Milan, senza Bonaventura, crea il gioco con molta più difficoltà. Se aspettare buone nuove da Boateng potrebbe non essere la soluzione giusta al problema, e l’avanzamento di Antonelli non sembra convincere, chissà che in futuro Miha non possa avere questa idea: Bertolacci esterno “alla Bonaventura”, con licenza di accentrarsi (meglio se a piede invertito) per duettare con le punte, e il tandem Montolivo-Kucka davanti alla difesa.

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