Milan, recupera gli acciaccati e dicci chi sei veramente

Il progressivo miglioramento di questo Milan fa intendere come la preparazione fisica di inizio anno abbia influito negativamente sulla pesantezza di gambe e mente dei giocatori in una prima parte di stagione giocata senza dubbio al di sotto degli standard richiesti; tuttavia, il lavoro paga sempre, e se allenarsi duramente ha significato investire sulla perdita di parte dei punti necessari a raggiungere gli obiettivi, ora si raccolgono i proventi di tale investimento: le gambe girano, la mente è lucida e il campo parla positivamente.

Donnarumma, Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli, Kucka, Bonaventura, Montolivo, Honda, Niang e Bacca sono l’undici che spesso e volentieri abbiamo visto scendere in campo dal fischio d’inizio: da loro si è vista una condizione fisica notevole. Un po’ meno da chi è stato chiamato in causa a gara in corso. Penso a Kevin-Prince Boateng: a Milanello ormai da mesi e mai veramente in forma; quando è sceso in campo è apparso appesantito e lento, nonostante un ottimo approccio mentale alla gara a dimostrazione del fatto che il gruppo è unito e concentrato anche nelle sue componenti meno pronte. Da recuperare invece proprio sotto l’aspetto mentale è Mario Balotelli: la strigliata di Miahjlovic dopo lo scarso impegno nella sfida col Genoa ci dirà se l’ennesima lezione è stata imparata dal numero 45. Detto questo, i suoi acciacchi paiono lontani e superati. Ultimo recupero che potrebbe aggiungere un pizzico di magia ai colori rossoneri è Jeremy Menez: la mezza punta francese è tornata a San Siro per un quarto d’ora dove ha fatto andare le gambe e ha giocato un numero di palloni accettabile senza strafare e gestendo un fisico non ancora al top.

Sono lo loro giocate quelle che mancano al Milan. Usando termini cestistici si potrebbe dire che dalla panchina sono usciti troppi pochi punti. Difficilmente in partite da sbloccare Miahjlovic ha tirato fuori il cappello dal cilindro a gara in corso: pensiamo alla recente fida con l’Udinese dove solo l’accorgimento tattico di spostare Niang sull’esterno ha comportato un beneficio alla squadra e non i cambi effettuati che invece hanno decisamente deluso. Ritrovare le seconde linee e portarle al medesimo stato psico-fisico dei titolari potrebbe essere arduo, ma deve rimanere il punto focale del progresso rossonero.

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