Svoltare e convincere. Bertolacci (quello vero?) all’esame Grifone

Si può fare di più. Anzi: si deve fare di più. 20 milioni di euro, d’altronde, sono davvero tanti in tempi non propriamente floridi come quelli attraversati dal Milan. Andrea Bertolacci è arrivato da Genova (via Roma) con aspettative molto alte: l’ex rossoblù era chiamato a condurre la mediana rossonera, povera da anni di fosforo e fantasia, a un salto di qualità. E il contesto in cui arrivò, in quei giorni funesti in cui il Diavolo vide sfumare gli acquisti di Kondogbia e Jackson Martinez (sia ringraziato il cielo…), hanno aumentato ancor di più le attese attorno al talentuoso centrocampista cresciuto nel vivaio romanista. E oggi, dopo il girone di andata e le prime giornate di ritorno, si può dire che Bertolacci abbia avuto un rendimento altalenante, tra molti bassi iniziali e qualche incoraggiante (ma isolato) picco di rendimento.

Domenica, a San Siro, sarà un banco di prova importante. Battere il Genoa, per il Milan, sarà una missione obbligata: servirebbe a scacciare il “doloroso” pari contro l’Udinese, ma anche a sfruttare lo scontro diretto tra Fiorentina ed Inter che, inevitabilmente, toglierà punti ad almeno una delle due. Senza l’infortunato Kucka, la mediana sarà sicuro spazio del tandem Montolivo-Bertolacci. Se il capitano è in forma straordinaria come non si vedeva da anni, sarà compito del numero 91 alzare il proprio rendimento e la propria continuità in campo rispetto alle ultime settimane. Tanto molle in avvio contro i grintosi avversari friulani, quanto propositivo e promettente nella ripresa: la Milan-Udinese di Bertolacci ha avuto due tempi profondamente diversi e contrastanti. Con il rammarico, ancora vivo, di quella beffarda traversa centrata dopo una bella percussione in area di rigore.

Dunque: quale Bertolacci vedremo nella importantissima sfida al Genoa? Affrontare il Grifone da ex illustre, seppur non al “Ferraris”, sarà per lui emozionante, stimolante e unico. Ma, al netto dei sentimentalismi, Mihajlovic si aspetta da lui una partita di estrema sostanza e solidità in mezzo al campo e di qualità e intraprendenza in proiezione offensiva. Nella fase di proposizione del gioco sarà importante che Bertolacci mostri quella personalità e quella  mostrata solo a tratti in questa stagione. Anche perché il Milan, tra quattro giorni, rischia di dover rinunciare a veri e propri pezzi da novanta come Bonaventura e Niang. Nel suo ruolo prediletto, con al fianco un compagno in forma smagliante e sull’onda dell’entusiasmo di affrontare il suo passato: Bertolacci è nelle migliori condizioni per fare bene e scacciare tutte le critiche. Oltre a certificare, a sette mesi dall’arrivo, di essere un giocatore da Milan.

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