Allenatore, Mr. Bee e mercato: servono risposte in 2 mesi

Almeno adesso è chiaro: al di là di nuove dichiarazioni, difficilmente distensive, quelle di ieri di Berlusconi certificano la decisione di andare avanti con Mihajlovic fino alla finale di Coppa Italia. Ma solo se l’andamento della squadra, che ha già appoggiato pubblicamente e a più riprese il mister, verrà giudicato accettabile. Dal 21 maggio in poi, invece, sarà valido qualsiasi scenario. Da Arcore arriva il solito ritornello: l’allenatore dipende dai risultati (e dal gioco).

Il problema è che la panchina non è l’unico problema sul tavolo, ammette La Gazzetta dello Sport, perché siamo a due mesi dalla bandiera a scacchi della stagione e il Milan non ha certezze: né di classifica, né sulla Coppa Italia, né sul tecnico dell’anno prossimo, né sul closing per la cessione del 48% del club e né di conseguenza in chiave budget di mercato. Chi metterà mano al portafogli? Tutto in divenire e pericolosamente ipotetico. Occorre accelerare i tempi e avere le idee chiare prima di luglio. Con Sinisa si intende proseguire verso l’estate, anche se Silvio ritiene fondamentali le 3 imminenti gare di campionato: Lazio, Atalanta e Juve. In caso di scivoloni si orienterebbe subitoa chiudere il capitolo serbo e chiamare Brocchi a tempo determinato. Il presidente ha un debole per la guida della Primavera, c’è stato un contatto proprio l’altro ieri, ovviamente però esiste un rischio altissimo di bruciare l’ennesimo debuttante. Le alternative di maggiore esperienza rimangono sempre le stesse: da Di Francesco a Donadoni, fino a Montella e Sarri (insieme a Carli, ds dell’Empoli).

Insomma gli scenari non mancano, pure a livello societario dove scotta l’argomento Mr. Bee. Il termine del campionato è la scadenza per presentare i famosi 480 milioni, ma il broker di Bangkok sta facendo molta fatica a raccogliere quella cifra, considerato che alcuni investitori si sono tirati indietro. Affare arenato, a rischio. Così in Via Aldo Rossi stanno guardando a due diverse cordate, una cino-americana e una cinese che però valutano decisamente meno il Diavolo. Quindi si potrebbe ricorrere ancora forzatamente alla cassaforte di famiglia per la campagna acquisti. Forse “povera” in prospettiva bilancio 2015, discusso ieri a Casa Milan e da approvare ad aprile. E in profondo rosso.

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