Cuore o portafoglio, talento o guadagno: Milan, cosa vuoi fare davvero con Gigio?

Era solo questione di tempo prima che gli occhi dei grandi club si posassero su Donnarumma, autentico fenomeno rossonero. Il baby portiere del Milan ha debuttato in Serie A a soli 16 anni dimostrando una maturità, una sicurezza e un talento fuori dal comune. In pochi mesi è diventato il padrone della porta ma ora il suo futuro è in bilico.

Dall’Inghilterra arrivano voci di offerte monstre di Chelsea e Manchester United per lui e per il momento la società è silente, non un gran segnale. A parte i proclami di Berlusconi di qualche settimana fa che parlò di Donnarumma al Milan per i prossimi 20 anni, serve un chiaro messaggio per far tacere questi rumors e rispedire le offerte al mittente. Di incedibile nel calcio non c’è quasi più nessuno, in particolare al Milan che come quasi tutti i club italiani deve pensare ai conti. Mino Raiola, procuratore del ragazzo, ha incontrato Galliani a casa Milan e ha poi parlato del futuro di Gigio. Come sempre frasi abbastanza criptiche, prima ha affermato che per il rinnovo non ci saranno problemi, salvo poi aggiungere che se il portiere dovesse lasciare il Milan lo farebbe solo per un club straniero. Una magrissima consolazione per i tifosi rossoneri. Ok che in molti immaginano giri di mercato improbabili che portano a Ibra, ma cedere il baby prodigio sarebbe un messaggio sconfortante per il Diavolo. Significherebbe privarsi di uno dei migliori elementi della rosa, uno su cui costruire la spina dorsale futura. In più è giovane e italiano, il perfetto identikit del giocatore voluto dal presidente.

Sul fronte opposto, quello più cinico, è anche vero che una cifra intorno ai 40 milioni farebbe fare una plusvalenza pazzesca, essendo Donnarumma un prodotto delle giovanili, e garantirebbe un ottimo tesoretto per rinforzare altri reparti della squadra. Senza gli introiti della Champions anche questi calcoli vanno fatti. La decisione è complicata e decisiva, il cuore o le finanze, la società dovrà rispondere a questa indecisione, dovrà far capire se l’estate sarà calda per quanto riguarda le cessioni o se prevarrà la linea della progettualità. Tutto questo andrà fatto tenendo sempre in mente il bene del Milan, ormai bistrattato da troppo tempo.

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