Fuori Niang, dentro Menez?

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista dal 2006 e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi un decennio di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), si è occupato per oltre due anni della comunicazione di alcune tra le più importanti manifestazioni fieristiche europee per poi intraprendere la strada di Food&Beverage Manager e CEO di una società del settore moda a Milano. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” ogni domenica su Radio Reporter. E’ direttore editoriale della free press pomeridiana Mi-Tomorrow.

Dopo ventisei anni Milan e Juventus si ritroveranno di fronte in una finale di Coppa Italia. Si, perché risale alla stagione 1989/1990 l’ultimo precedente che mise di fronte rossoneri e bianconeri nell’ultimo atto (allora doppio con andata e ritorno) del trofeo nazionale. Decise una rete di Galia a Milan, nel match di ritorno, pochi giorni prima dell’inizio dei Mondiali. Amarcord a parte, è pur sempre un dato storico che fa riflettere sull’occasione che tra due mesi Mihajlovic avrà a disposizione per rendere questa stagione più che positiva.

Il tecnico rossonero, intanto, può godersi il ritrovato Menez. Roba che con l’infortunio di Niang è una manna dal cielo in questo momento. Resta da capire come il francese possa integrarsi al meglio in una macchina più che collaudata come quella che oggi sembra essere il Milan. Non solo. Mihajlovic vuole giocatori in grado di fare tutte le fasi e di supportare la squadra anche in fase di non possesso. Con Bacca, che non è proprio un elemento in grado di garantire quell’apporto, il rischio di “sacrificare” un’altra punta diventa alto.

Menez potrebbe giocare in un ipotetico 4-4-1-1 alle spalle del colombiano, fungendo da rifinitore e lasciando ancora più liberi di avanzare gli esterni di centrocampo. Mihajlovic testerà questa soluzione forse già a Reggio Emilia contro il Sassuolo. Anche perché, sfogliando la margherita, non ci sono tantissime soluzioni per sopperire all’assenza di Niang. C’è Balotelli, che cammina in campo. Oppure Luiz Adriano, ormai dimenticato dopo il rientro dalla Cina e forse prossimo allo sbarco negli Stati Uniti.

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