Gli effetti del terrorismo: “Ho paura, non gioco più in Belgio”

Gli attentati terroristici che hanno colpito il Belgio hanno sconvolto tutto il mondo. La paura aumenta e anche il mondo dello sport è rimasto fortemente coinvolto. Tant’è che per un breve periodo si è paventata la possibilità di disputare i prossimi Europei di calcio a porte chiuse, ipotesi subito smentita dalla UEFA ma che comunque non è bastato per tranquillizzare Matias Suarez.

matias suarez

Già, perché il calciatore dell’Anderlecht  ha espressamente ammesso di essere terrorizzato dalla situazione: “Ho molta paura, devo pensare alla sicurezza della mia famiglia. Non ero in casa quando ci sono stati gli attentati, mi stavo dirigendo agli allenamenti, poi ho sentito in radio quello che era successo. Ho tanta paura. Ho subito chiamato per sapere come stesse mia figlia, se dovevo andare a prenderla, l’allenamento è stato annullato, resta la paura, soprattutto per la famiglia“.

Con queste parole, rilasciate ai microfoni de El Chiringuito, l’attaccante argentino ha praticamente annunciato il suo addio. “Per strada e nei centri commerciali c’è meno gente – ha aggiunto Suarez – qui a Bruxelles c’è un quartiere dove vivono tanti jihadisti con tanta gente che può essere coinvolta in certe azioni così brutte. Di questi fatti con mia moglie e con i miei compagni di squadra ne parliamo e temevamo che potesse succedere qualcosa del genere. Non per il Belgio e per la gente che vive qui che è fantastica – tiene a precisare – ma è solo un problema di sicurezza“. I primi effetti del terrorismo iniziano a farsi sentire sullo sport.

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