Va tutto a rotoli: 5 motivi per (non) credere nella rinascita del Milan con Berlusconi

Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e collabora con Sprint&Sport, giornale di informazione sportiva di calcio giovanile e dilettantistico di Lombardia e Piemonte. E’ una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.

Siamo addirittura in ritiro. Ho 21 anni e davvero fatico a pensare ad un momento della storia rossonera lontanamente paragonabile a quello attuale. Sta affondando tutto sotto le onde del mare mediatico: società, dirigenza, allenatore, squadra. Sta crollando tutto, le crepe si sono allargate, si staccano le prime parti. Ma ci sono ancora 5 ragione per (non) credere nella risalita del Milan con Berlusconi presidente.

  1. Silvio Berlusconi ha ancora bisogno del Milan. Bisogno inteso proprio come mezzo di diffusione della sua immagine, della sua persona, del suo nome politico. Tre anni fa l’ex PDL si è trasformato di Forza Italia e Berlusconi non mostra nessuna intenzione di alzare bandiera bianca, nonostante l’età. Continuerà a fare politica in questo paese e il Milan, oggi e domani come non mai, deve essere al suo fianco.
  2. Gli investitori per aumentare il capitale del Milan ci sono. E’ oramai alla luce del sole la richiesta d’aiuto della famiglia Berlusconi nella gestione del Milan e dei suoi interessi ed è per questo che le cifre (si parlava di un miliardo per tutto il club) sono davvero da rivedere con i tempi che corrono. Berlusconi non è intenzionato a disfarsi del suo Milan ma i costi sono sempre in aumento e i ricavi l’opposto, servono dunque nuove liquidità (necessariamente di minoranza) per dare linfa alle casse rossonere.
  3. I progetti per pensare ancora ad un Milan vincente ci sono, ma bisogna rivalutare le tempistiche con sapienza e obiettività. Lo stadio era un progetto futuristico, ma è stato posto all’attenzione mediatica nel momento sbagliato. La nuova sede, le partnership commerciali, le tournée estive e invernali in America ed Emirati: insomma, il pranzo è servito.
  4. Nel Milan di oggi ci sono tante figure competenti. Magari non nel posto giusto al momento giusto, ma comunque esperte e navigate per trovare la via d’uscita al più presto. Per il bene del Milan, bisogna tornare a mettere i colori di questa squadra in primo piano e non interessi e conti personali. Il duopolio Galliani-Barbara ha dimostrato di non poter coesistere, è ora di farsene una ragione: uno dei due, chiunque dei due, faccia un passo indietro.
  5. Il piano B che più volte Silvio Berlusconi ha ripetuto nel tempo porta il nome di “Milan di italiani con giovani del vivaio rossonero”. L’operazione sta procedendo alla grande con i rinnovi del contratto di De Santis e Crociata, l’anno prossimo Locatelli sarà stabile in prima squadra, Donnarumma non si tocca, Calabria è sempre pronto. Il percorso è tracciato e, magari parlando chiaro e chiedendo tempo ai tifosi, la strada potrebbe essere percorribile. Insieme, però, non come negli ultimi cinque anni.

Poi, all’improvviso, apro gli occhi.

Twitter: @SBasil_10

Impostazioni privacy