La storia di Abate: dai dubbi sul rinnovo a leader dello spogliatoio del Milan

Partiamo dalla dichiarazione rilasciata da Ignazio Abate dopo la gara contro il Chievo Verona a metà marzo: “Senza cattiveria, non andremo da nessuna parte. Non siamo una squadra che si può permettere di non essere cattiva”. Frasi semplici e dirette, dichiarazioni da vero leader. Il terzino rossonero, a suon di prestazioni maiuscole, ha acquistato credibilità in campo e soprattutto ha scalato le gerarchie nello spogliatoio del Milan. Da Vice Capitano può permettersi di rimproverare i compagni di squadra dopo una partita non giocata da Diavolo, dimostrando intelligenza e maturità. Dopo la cessione di De Jong, la nomina come vice di Montolivo è stata automatica ed è servita da stimolo per il difensore che ha cambiato anche il modo di stare in campo.

abate (spaziomilan)La prima parte di stagione non è stata convincente per Abate che, al momento del rinnovo, ha trovato l’opposizione da parte dei tifosi rossoneri e dell’opinione pubblica. Ora invece è osannato dai mass media che ne apprezzano le doti comunicative e la grinta con cui scende in campo. Nelle ultime gare ha nettamente fatto la differenza nella difesa del Milan: contro l’Atalanta è stato il migliore in campo, strappando una sufficienza piena nonostante la brutta sconfitta rimediata. Per il terzino milanista si sono aperte nuovamente le porte della Nazionale e gli Europei sono tranquillamente alla sua portata, non solo però. Se giocasse tra gli undici titolari di Antonio Conte, non ci sarebbe davvero niente da dire. Sarebbe ampiamente meritato.

In questo Milan servono testa e gambe, prima di classe e tecnica. Abate ha grinta e cuore da vendere, per questo motivo è diventato uno dei beniamini dei tifosi del Diavolo. Su un giocatore come il terzino milanista, devono essere poste le basi per il futuro. Ora la partita contro la Juventus sarà importante per il proseguimento della sua stagione, anche se la testa andrà sicuramente alla finale di Coppa Italia che si giocherà sempre contro i bianconeri il prossimo mese. La memoria andrà invece all’ultima vittoria della coppa nazionale contro la Roma nel maggio del 2003 e che il difensore milanista avrà visto in tv con i compagni della Primavera. Quella squadra era piena di leader e campioni, siamo certi che il numero 20 abbia imparato dai migliori.

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