Boateng non c’è, perché insisterci ancora?

Nel Milan brutto, impalpabile, noioso, irritante di ieri sera ci sono stati sprazzi di impegno, qualcuno che ha fatto un po’ meglio di altri, c’è chi ha fatto male e poi c’è chi davvero non si è capito il motivo per cui è sceso in campo. La presenza di Kevin Prince Boateng tra gli undici che hanno cominciato la gara contro il Carpi, ad esempio, è avvolta da un alone di mistero che difficilmente può essere spiegabile e comprensibile. L’assenza in contemporanea di Kucka e Bertolacci e lo spostamento di Bonaventura nel ruolo di trequartista, infatti, può aiutarci solo parzialmente a risolvere questo enigma. I giovani Josè Mauri e Locatelli, al momento, meriterebbero molto più spazio del ghanese.

I tempi in cui Boateng era uno degli uomini cardine della squadra capace di vincere l’ultimo scudetto, infatti, sembrano ormai lontanissimi. Dopo la sua parantesi allo Schalke 04, ma anche le ultime due stagioni in rossonero, l’eclettico e prorompente calciatore che abbiamo conosciuto nella prima stagione e mezza in rossonero, non si è più visto. Una forma fisica approssimativa lo ha condizionato e ne ha compromesso una carriera che poteva essere di tutt’altro tenore. Il Milan ha sbagliato a riportarlo a casa e Cristian Brocchi sta sbagliando nell’insistere su di lui, soprattutto provandolo da titolare dietro le punte. Molto di più si è visto con l’entrata in campo di Mauri e lo spostamento di Bonaventura dietro le punte.

Ora, si spera davvero che l’errore non si ripeta più perché al momento Kevin Prince Boateng non può essere un titolare di questa squadra. Sinisa Mihajlovic lo aveva capito e non a caso gli preferiva gente come Honda che, almeno fisicamente, garantiva corsa e sacrificio. Ora, a confronto, sembra assurdo che questo Boateng venga preferito, sia a partita in corso come contro la Samp che dall’inizio come ieri sera, al giapponese. Toccherebbe ad Honda che, al momento, sembra l’unica vittima del cambio di allenatore e che sembra essere scomparso senza particolari colpe. E, d’accordo che non stiamo parlando di un campione, ma in questo Milan ci stava benissimo.

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