Brocchi: “Poca rabbia negli ultimi metri. Bacca? Era in trance agonistica, non succederà più”

Prima a San Siro per Christian Brocchi sulla panchina del Milan. Queste le sue dichiarazioni al termine del match:

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E’ mancata la fase di finalizzazione dove c’è stata poca rabbia nel fare gol. Abbiamo tenuto tra i piedi la palla ma tanto possesso palla, ma è mancata la cattiveria. Bacca? Era in trance agonistica, è stata una reazione a caldo da stigmatizzare. Non succederà più, mi spiace solo che non abbia dato la mano al suo compagno perché il rispetto è importante ma sono sicuro non succederà più. Ho cambiato Bacca perché volevo un giocatore che riuscisse a saltare l’uomo e dare un po’ l’ampiezza. Menez poteva garantirmi quel lavoro. Si sono cercati poco, chiedo sempre che si cerchino e si aiutino. Questa sera erano vicini ma tutti e due venivano fuori dalla marcatura per prendere palla tra i piedi. Non riuscivano a sfondare il muro, per questo ho pensato a Menez per uscire dalle marcature. Dobbiamo lavorare su questo, è un aspetto importante. E’ un passo indietro perché non abbiamo vinto. Il Milan deve avere una rabbia e una cattiveria agonistica diverso, a tratti qualcosa di buono si è visto anche solo per voler giocare la palla senza ricorrere alle palle lunghe. E’ mancato l’attacco della linea avversaria, quando è entrato Josè Mauri l’ha fatto un paio di volte e ha creato situazioni pericolose. Si sarebbe dovuto fare per tutta la gara. Abate ha attacco molto il lato corto della loro area per mettere dentro palloni interessanti. Decisioni arbitrali? Non commento. Paloschi? Alleno già ottimi attaccanti, devo solo far sì che riescano ad integrarsi nella maniera migliore. Sono contento di quelli che ho, non sono contento di alcune situazioni di gioco. Ho lavorato solo 3 giorni su 10, pensiamo a lavorare ora”.

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Mi aspettavo una partita così, contro una squadra bravissima a chiudere gli spazi ed ergere un muro. Abbiamo cercato di giocare, abbiamo avuto il 75% di possesso palla, abbiamo cercato giocate di qualità, stasera ci è mancata la finalizzazione, non attaccavamo l’area in maniera pericolosa. E’ mancata la voglia e la cattiveria. Non ho mai pensato che allenare il Milan fosse semplice, non ci sono situazioni facili, esiste solo la volontà di venir fuori da situazioni che si sono create, lavoreremo per far si che nel prossimo futuro possiamo riuscirci. Il cambio di Bacca? Mi dispiace non abbia dato la mano a Menez, era in trance agonistica, è un episodio da stigmatizzare e che non succederà più. Dobbiamo pensare sempre al noi e non all'”io”. La cattiveria agonistica si può allenare, ma va fatto tutti i giorni in allenamento. A Genova eravamo riusciti a fare cose che oggi non abbiamo ripetuto. I nostri giocatori hanno la caratteristica di venire a prendere palla sui piedi, ma così c’è poca gente che attacca gli spazi. In questi primi allenamenti sto cercando di fargli capire determinati movimenti, dobbiamo farlo con costanza perchè attaccare gli spazi può essere importante. Boateng in questi dieci giorni ha avuto un grandissimo atteggiamento in allenamento, oggi ha fatto cose buone e meno buone. Comunque non possiamo aspettarci che in pochi giorni tutti possano aver già metabolizzato gli schemi“.

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“La partita secondo me era da comandare e tenere in mano. Abbiamo avuto un possesso palla record, è anche vero che non è indice di vittoria ma indice di una squadra che ha comunque voluto tenere la palla. Il problema è che non abbiamo attaccato la loro linea difensiva con cattiveria. Purtroppo abbiamo lavorato poco, 3-4 giorni di lavoro non sono sufficienti per fare un tipo di lavoro, ma almeno c’è stata la voglia di giocare la palla e di creare situazioni difficili. Bisogna lavorare, lavorare sulla rabbia, sulla cattiveria che ci deve sempre essere, la gente ha bisogno di vedere che uno ha lo spirito battagliero e che non accetta un risultato diverso dalla vittoria o che almeno provi a conquistarla. L’assenza di Kucka? Non credo sia quello il problema. Sono contento comunque di Josè Mauri, mi ha dato indicazioni positive, in un momento difficile l’ho messo dentro perché nessuno attaccava l’area senza palla. E’ entrato col piglio giusto e ha creato 2-3 occasioni importanti. Questa è una cosa che deve essere fatta da tutti”.

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