Brocchi: “Mi prendo le mie responsabilità, partita interpretata male. Bisogna tornare ad essere squadra, devo lavorare sulla mentalità dei giocatori”

Queste le dichiarazioni di Cristian Brocchi al termine di Verona-Milan.

brocchi 4 milan-carpi (spaziomilan)

MEDIASET PREMIUM

“In questo momento rappresento io questa squadra ed è giusta che mi prenda io le responsabilità. Partita mal interpretata, non siamo stati capaci di mettere in campo quello che avevamo provato. Dobbiamo lavorare, lavorare, lavorare. Come si riaccende la luce? Bella domanda. Bisogna lavorare per far sì che questo interruttore non si spenga più, quando non riesci ad essere squadra vai incontro a brutte figure come oggi. Galliani? Ho parlato con lui per fare un’analisi della gara. Bisogna incassare un colpo duro ma bisogna pensare ai prossimi giorni per migliorare questa situazione per uscire dalle difficoltà e uscire da questo momento. Passo indietro rispetto al Carpi? La squadra oggi si è disunita e così fai il doppio della fatica. Non riesci a creare qualcosa di importante, però non basta questo per vincere. Bisogna tornare ad essere un pezzo unico, nei momenti belli e brutti e questo purtroppo ancora non siamo in grado di farlo. Quando giochi partite così e poi dai coraggio agli avversari può capitare che alla fine esci dal campo anche senza punti. Bisogna tornare a dare la sensazione di essere squadra e su questo lavoreremo. Su cosa lavorare? Sicuramente dal punto di vista tattico, ma anche su quell’interruttore spento. Honda? Ha dimostrato grande voglia e grande volontà, ha fatto anche alcune giocate di qualità E’ stato poco supportato dai compagni ma ha fatto comunque una buona partita”.

SKY SPORT

“Oggi c’è stato un passo indietro nell’atteggiamento. La squadra nei momenti di difficoltà si è disunita, non è stata gruppo ma hanno lavorato singolarmente. Così dai coraggio agli avversari e fatichi a creare. José Mauri ha fatto una buonissima partita ma era alla prima partita da titolare: ecco perché in quel momento ho messo Luiz Adriano. Abbiamo anche creato delle situazioni importanti, quindi il cambio penso sia stato giusto, ma la punizione ci ha condannato. Mi spiace che ci sia un clima così negativo, in campo voglio vedere più cattiveria e unione. Io rappresento il gruppo e quindi mi assumo ogni responsabilità: mi impegnerò al massimo per fargli dare di più, sono obbligato. Se pensano alla Coppa Italia? Spero di no, non penso sentendo quello che dicono. Devono lavorare tanto, dobbiamo restare compatti. Oggi abbiamo calciato, forse non è stata la finalizzazione la cosa più grave. La cosa più grave è stata il blackout nei momenti di difficoltà. Non sono nella condizioni di dire: ‘pensiamo alla Coppa’. Devo lavorare per migliorare la mentalità dei giocatori. Ho passato poco tempo con loro ma li sento lo stesso coinvolti: però servono i fatti perché le parole le porta via il vento. Giuste le critiche nei miei confronti, l’unica soluzione per risolvere i problemi è lavorare. La fortuna esiste ma va cercata: il Verona ha meritato per l’intensità che ci ha messo, non ha mai mollato. Da qui nasce una punizione perfetta al 90esimo. Ma pensiamo a noi, cercando la chiave nella testa dei ragazzi. Il sesto posto è lì, potrà essere uno stimolo per migliorare”.

Impostazioni privacy