GaSport, Milan: i conti non tornano. Solo un cambio alla guida può salvare la società

Il bilancio annuale del Milan per il 2015 è stato approvato tra tensioni, critiche e contestazioni di ogni sorta. L’assemblea dei soci chiamata a vagliare il documento si è trovata di fronte ad un segno negativo di circa 90 milioni di euro. Una cifra monstre che rappresenta circa la metà del fatturato della società Milan e che, di conseguenza, non può che terrorizzare azionisti e tifosi.

UEFA-logo-1024_2940562La Gazzetta dello Sport, in edicola oggi, analizza i motivi di questa situazione dovuta, soprattutto, all’assenza dalla Champions League e, di conseguenza, dai mancati introiti dei diritti d’immagine e dell’Uefa. L’Europa League, in questo senso, non è minimamente paragonabile alla “sorella maggiore” per ricavi e perciò il rischio è quello di incorrere nelle sanzioni previste dal Fair Play Finanziario. Ecco che la dirigenza rossonera sarebbe già a lavoro per fare tutto il necessario per evitare le temute punizioni dell’Uefa.

Il rischio di vedere un bilancio 2016 peggiore del precedente c’è ed è alto. La Fininvest, holding della famiglia Berlusconi,  non può continuare ad intervenire così pesantemente (già 150 milioni di euro quest’anno), né tantomeno il Milan sembra in grado di raggiungere l’autosufficienza economica. Un circolo vizioso, dunque, destinato a non risolversi a meno di cambi di proprietà. In tal senso, durante l’assemblea, non si è accennato alla cordata interessata all’acquisto del Milan ma, nonostante le titubanze di Berlusconi, appare ovvio come solo un intervento esterno, con relativo passaggio di mano della società, possa rimettere in piedi una società ormai in dissesto.

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