Donnarumma guida l’italMilan già in rosa. Berardi e Pavoletti gli obiettivi giusti di mercato

Tre anni dopo l’addio dei senatori, il Milan non è ancora riuscito a riacquistare un’identità forte, né una dimensione europea e né un allenatore con cui aprire davvero un ciclo. Ci ha provato Berlusconi ad indicare l’affascinante via da seguire, non avendo nessuna garanzia sulla cessione del 48% delle quote societarie a Mr. Bee: progetto giovani e italiani. Ovvero un progetto disegnato su misura sulle proprie necessità: quelle di un cantiere senza fine.

Ma per tornare “padroni del campo e del gioco”, per tornare in Champions, il vivaio non basta. Serve la qualità e la qualità si paga, scrive La Gazzetta dello Sport. Quindi da dove si deve ripartire? Al momento uno zoccolo duro esiste già e l’emblema migliore è certamente Donnarumma, felicissima creazione di Mihajlovic. Silvio, di recente, ha ribadito che Gigio sarà il portiere dei prossimi 15-20 anni, giusto per mandare un messaggio chiaro al crescente numero di pretendenti le quali, anche nel caso offrissero grandi soldoni, difficilmente convinceranno via Aldo Rossi. In difesa le presenze di “vecchi” cuori rossoneri come Abate e Antonelli, più Romagnoli pagato 25 milioni e destinato a diventare uno dei leader. Poi De Sciglio, dall’avvenire nebuloso: milanista doc dalla lunga – e ancora in corso – flessione, di fatto cedibile. Obbligatorio insistere su Bertolacci, costato 20 milioni e in grado di fare molto ma molto meglio. Montolivo rinnoverà, Bonaventura è l’anima del gioco rossonero, Poli in sospeso, Calabria, Ely e José Mauri verso il prestito. Balotelli è un grosso punto di domanda: proverà ad essere recuperato fino alla fine. Infine Locatelli, 18enne appena arrivato in Prima squadra e considerato il “nuovo Pirlo” dal presidente.

Ovviamente c’è il mercato, quindi il vantaggio di poter pescare altri talenti azzurri. Soprattutto in attacco: Balo, Menez e Boateng dovrebbero andare via e allora il profilo più caldo è quello di Berardi del Sassuolo; magari in tandem con Di Francesco, comunque ancora in lizza per la panchina. Attenzione pure a Pavoletti, cercato già a gennaio dal Diavolo ma stoppato dalla permanenza di Luiz Adriano. Il giocatore del Genoa piace e a 27 anni ha i parametri giusto per convincere all’investimento.

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