Possesso sì, gioco no: a cosa serve? Quanto lavoro per Brocchi

Il problema non è avere la palla, ma sapere che cosa farci. E a volte quando la sfera ce l’ha il Milan sembra un coniglio impazzito: nessuno riesce a domarlo, mai una geometria come si deve. Qui sta il guaio: le carenze di tecnica individuale sono palesi e minerebbero qualsiasi progetto tattico. Nemmeno Guardiola, provoca La Gazzetta dello Sport, riuscirebbe a mettere insieme 4-5 passaggi rasoterra di fila. Il gioco nasce dai giocatori e se i giocatori non sono all’altezza l’allenatore può farci ben poco.

Brocchi è appena arrivato e gli va concesso del tempo necessario, vuole una manovra offensiva e costante e vuole che l’azione parta dalla difesa. Se per adesso queste cose non si vedono non è colpa sua: questo è il materiale a disposizione. Con il Carpi è stato tenuto un possesso pari al 76.9%: logico aspettarsi che a un dominio tanto netto corrisponda una adeguata dose di conclusioni verso la porta. E invece succede solo 3 volte, 8 fuori. Pochissimo. L’impressione è che il gruppo non sappia ancora come muoversi in fase di impostazione. Va anche detto che non è facile cambiare radicalmente pensiero: Mihajlovic privilegiava la ripartenza veloce, quindi ci vuole pazienza e bisogna sbagliare per crescere. Il mister dovrà lavorare tantissimo, considerando per esempio la pessima prova dell’attacco in termini di spinta e costruzione.

brocchi 6 milan-carpi (spaziomilan)Un dato evidente spiega quello che l’ex Primavera pretende ma non sta vedendo: il cambiamento in corsa della mediana. Negli uomini, ahinoi non nella qualità. Da Montolivo-Poli-Bonaventura a Montolivo-Mauri-Locatelli, meno lanci lunghi e prevedibili e più passaggi veloci e ravvicinati. Come ha fatto il giovane José verso la fine. Se qualcosa di nuovo comincia a vedersi da dietro, i centrali giocano e i terzini spingono, vanno migliorate le cose in avanti. Lì ieri si sono persi 57…

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