Il problema non è la Juve, ma prima e dopo

Nella serata in cui San Siro ha ricordato nel migliore dei modi Cesare Maldini il Milan non è riuscito a tirare fuori l’orgoglio del sue ex capitano e non ha fermato la corsa della Juventus. Ha ragione Mihajlovic, questa volta la prestazione c’è stata, la sfortuna e Buffon hanno dato una spinta decisiva verso la vittoria bianconera. Ossigeno per il tecnico serbo che salva la panchina, nonostante il momento resti drammatico, sportivamente parlando, con la striscia negativa di 5 partite senza vittoria.

Milan-Juve Mandzukic SMUn buon primo tempo, una discreta intensità, il Diavolo, così come nelle altre sfide con le squadre sopra in classifica ha dimostrato di potersela giocare. I 27 punti di distacco con la Juve non si sono visti, ma resta il fatto che gli uomini di Allegri pur non esprimendo un calcio stellare, pur senza creare grandi pericoli e con una prestazione normale, hanno portato a casa la vittoria. Al Milan, che ha corso, ha lottato e ha sofferto, sono rimasti soltanto timidi applausi. Nonostante il ko, i tifosi rossoneri non hanno la certezza che queste poche cose positive si ripropongano nei restanti match, la mancanza di continuità non permette di stare tranquilli e di sapere che da qui in poi svolterà la stagione. Ogni gara è un terno al lotto e il rischio di perdere punti anche a Marassi esiste.

Soltanto due punti nelle ultime cinque partite, con la magrissima consolazione di aver tenuto il sesto posto, vista l’inaspettata frenata del Sassuolo in casa contro il Genoa. Un solo punto separa rossoneri da neroverdi, una misera lunghezza da tenersi stretta per tentare il ritorno in Europa, anche se quella che conta di meno. Come sembrano infinitamente lontani i tempi del nostro Cesarone…

 

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