Un finale di stagione per conquistare l’Europeo, il Capitano si gioca le sue carte

C’erano tempi in cui i capitani del Milan erano gente del calibro di Rivera, Baresi, Maldini, fino ad arrivare a Massimo Ambrosini. Tutti campioni di un certo spessore riconosciuti in tutto il Mondo per la propria personalità e la propria forza, dentro e fuori dal campo. Da circa quattro stagioni, ormai, l’onere di sostituire queste leggende milaniste spetta a Riccardo Montolivo. Per molti, tifosi e addetti ai lavori, in questo passaggio di consegne c’è tutta la decadenza di una squadra che non rappresenta più l’eccellenza del calcio italiano, europeo e mondiale. Spesso, però, alcuni giudizi possono essere un po’ troppo feroci ed affrettati sul centrocampista rossonero che viene considerato troppo spesso un calciatore mediocre.

Alla sua quarta stagione in rossonero, Montolivo in realtà non è che abbia brillato troppo. Bene nella prima stagione con Allegri in panchina che coincise con il terzo posto conquistato dai rossoneri, non si è più riuscito a ripetersi e, complice anche il grave infortunio del giugno 2014, è stato spesso criticato per le sue prestazioni non proprio all’altezza dei suoi predecessori, padroni del centrocampo rossonero. Quest’anno era chiamato alla stagione della rinascita in rossonero, alla stagione del riscatto. Qualche luce e tante ombre, qualche partita da padrone del centrocampo e troppi infortuni. Anche per la stagione 2015/2016 il suo bilancio non può essere considerato soddisfacente. Con il grave infortunio di Marchisio, però, per lui si spalancano le porte dell’Europeo in Francia.

Già prima dello sfortunato episodio capitato a Marchisio, il capitano rossonero aveva grosse chance di partire per la Francia con il gruppo agli ordini di Mister Conte. Ora, potrebbe addirittura essere uno dei candidati a sostituire lo juventino nel centrocampo titolare degli azzurri. Una possibilità che Montolivo deve guadagnarsi con un buon finale di stagione in rossonero. Serve tanta grinta e personalità e serve lasciare il segno. Magari guidando la squadra da capitano verso la conquista della Coppa Italia tra un mesetto, oppure con qualche gol, cosa che non gli riesce da tanto, troppo tempo. Di certo, servirà dare maggiore continuità alle sue prestazioni che, anche quest’anno, sono state troppo altalenanti.

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