Quote societarie e possibili acquirenti, facciamo il punto

Nelle ultime ore sono circolate incalcolabili voci riguardanti il futuro societario del Milan. Nomi che si rincorrono all’impazzata e cordate su cordate pronte a prelevare le quote di maggioranza.

Tramite il suo blog, il giornalista Carlo Festa de Il Sole 24 Ore ha così analizzato la situazione globale in via Aldo Rossi: “Alibaba che si compra il Milan. E’ questo l’ultimo rumors che circola da questa mattina. L’interesse di Jack Ma per il club rossonero è stato anticipato proprio dal Sole 24 Ore alcuni mesi fa, quando ancora c’era Mr Bee Taechaubol sul dossier. Ebbene, secondo quanto risulta a questa rubrica (e dico purtroppo per i tifosi milanisti) in realtà Alibaba e Jack Ma non sarebbero affatto vicini ad acquistare il Milan. Sì avrebbero mostrato un interesse (iniziato come sponsorship commerciale) ma la strada da fare è ancora lunga”.

 “Caro Babbo Natale, cosa vuoi che ti chieda per il prossimo anno? Vorrei Antonio Conte in panchina al posto di quel testone di Mihajlovic. Vorrei vedere i soldi di Mr. Bee sul tavolo, quelli veri. Vorrei che Galliani andasse più d’accordo con mia figlia Barbara. E vorrei vincere almeno la Coppa Italia, visto che la strada per arrivarci è la più facile che potesse capitarci. Non ti chiedo una mano per acquistare nuovi giocatori, perché non ho più voglia di spendere…”. Silvio Berlusconi

Sistemata la tematica Ma-Alibaba, il collega ha spostato la lente d’ingrandimento su altre cordate: “Inoltre, è il caso di rimarcarlo, Jack Ma ed Alibaba nulla avrebbero a che fare con la cordata cinese che in questo momento sta trattando il Milan, per intenderci quella guidata dall’advisor Sal Galatioto. Se mai Alibaba comprerà il Milan, non avrà certo bisogno di una cordata. Insomma, lo farà da solo. Per tornare alla cordata Galatioto, anche questa opzione sembra lontana da un esito positivo. Perché? Silvio Berlusconi non ha ancora dato il via libera alla due diligence, passaggio fondamentale per una cessione del club. La sensazione è che sul regno milanista stia regnando tanta confusione, diciamo veramente troppa”.

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