Berlusconi primo colpevole del fallimento che una finale combattuta non può cancellare

brocchi 4 milan-carpi (spaziomilan)Lo ha scelto. Lo ha scelto da solo. Contro il parere dei tifosi, di molti giocatori e (secondo alcuni) anche di Galliani. Cristian Brocchi sulla panchina rossonera è il frutto della pura e mera volontà di Silvio Berlusconi. E pazienza se sui social il popolo rossonero rimpiange ancora Sinisa. La parola del presidente è legge. Lo è sempre stata e lo è ancora.

Molti, però, vorrebbero chiedergli del “bel giuoco”. Un obiettivo impossibile da raggiungere in 39 giorni, sebbene ieri sia stato l’apice di una stagione d’agonia pura. E’ colpa di tutti, chiaro, ma la società ne ha qualcuna in più. Dal presidente ora ci si aspettano chiarimenti, su tutti i fronti. Da quello societario a quello prettamente sportivo. I tifosi rossoneri vogliono sapere quando potranno rivedere il Milan con la M maiuscola, e non soltanto il suo fantasma.

Tornando un attimo a Brocchi: c’è stato davvero l’idillio tra il tecnico e Berlusconi? O forse è stato dato per scontato? Tra incontri e dialoghi telefonici, il legame c’è stato, ma sicuramente poteva essere molto più costante.

E, se prima sembrava che Brocchi dovesse essere il futuro del Milan, ora dalle parti di via Aldo Rossi è tutto avvolto in un’enorme nuvola bianca (più nera, che bianca, in realtà) sospesa tra dubbi e domande senza risposta. Lo stesso Berlusconi non sembra avere le idee chiare. Non conferma Brocchi, ma nemmeno lo scarica: “Quando si vince si parla, quando si perde si sta zitti. Se Brocchi rimane? Vediamo”, ha detto ieri “scappando” dall’Olimpico.

La pazienza, però, è finita. Quest’anno non c’è niente da salvare. Il bicchiere è vuoto. E’ stato scaraventato a terra, frantumato in mille pezzi. Quanto servirà adesso per ricomporlo?

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