L’Europa League diventa un miraggio. Cessione viCina?

Il Milan di Cristian Brocchi, lo scorso lunedì, era chiamato a ripetere la vittoria del Marassi contro la Sampdoria, provando così a riscattare il pareggio poco convincente contro il Carpi nell’ultima giornata di campionato. A sorpresa però, l’ormai retrocesso Hellas Verona ha battuto i rossoneri per 2-1 grazie alla magia di Siligardi su punizione al 95°. Il Diavolo ha giocato una pessima partita, vanificando così il gol di Menez al 21°. Pazzini su rigore, provocato da Romagnoli al 72°, ha siglato il gol del momentaneo pareggio. IN RIBASSO

Una partita rocambolesca invece quella di San Siro tra Milan e Frosinone, che si conclude con un pirotecnico pareggio per 3-3 che non serve a nessuna delle due squadre. Il primo tempo del Meazza è da film horror, coi rossoneri sotto per 2-0 a causa dei gol di Paganini al secondo minuto di gioco e di Kragl al 44°. Peccato per la traversa colpita da Alex al 33°. Inizia la ripresa ed il Milan sbaglia clamorosamente un calcio di rigore con Balotelli al 48°, ma riesce comunque ad accorciare le distanze col solito Bacca al 50°. Dopo cinque minuti, il gol di Dionisi gela San Siro ma la squadra di Brocchi trova comunque il pareggio grazie all’eurogol di Antonelli al 74° e al penalty trasformato da Menez al 92°. All’ultimo secondo clamorosa traversa colpita da Balotelli. Il Milan esce dal trittico Carpi-Verona-Frosinone con due miseri punti: ora l’Europa League diventa un miraggio. IN RIBASSO

A sprazzi si è visto un Milan quasi sufficiente, peccato che l’avversario sia ad un passo dalla retrocessione in Serie B. Se giochi in questo modo contro la Juventus, la finale di Coppa Italia potrebbe diventare qualcosa di simile ad un massacro. Le dichiarazioni di Brocchi dicono tutto sulla gara giocata contro il Frosinone: “Una partita paradossale: noi giocavamo e loro segnavano. Ho visto segnali di miglioramento”. Ci sono davvero stati segnali di miglioramento, l’impressione è che sia ormai troppo tardi. L’impresa di farsi sorpassare dal Sassuolo ha avuto finalmente successo: la squadra di Di Francesco, vittoriosa contro l’Hellas Verona, è ormai davanti di un punto e per come sta proseguendo la stagione del Diavolo, sembra in vantaggio per il sesto posto in classifica. IN RIBASSO

Nel complesso potrebbero esserci stati segnali di miglioramento: prese singolarmente, le prestazioni dei rossoneri sono da dimenticare. Positivo solo Antonelli, autore di un gran gol e di una partita precisa e concentrata. Da dimenticare il resto: malissimo Alex, De Sciglio ed in generale la difesa. Centrocampo da rivedere, con Josè Mauri e Kucka spesso in difficoltà soprattutto a causa della pessima partita giocata da Montolivo. Il Capitano è stato nettamente il peggiore in campo, avendo anche sulle spalle il gol del 3-1 ciociaro. Honda avulso dal gioco e sostituito vanamente da Luiz Adriano, mentre Bacca è risultato davvero poco incisivo. La palma della sfortuna va sicuramente a Balotelli che ha sbagliato un rigore ad inizio ripresa e ha colto la traversa a pochi secondi dal termine, peccato davvero perché sembrava essere in palla. IN RIBASSO

Il pubblico di San Siro non ha perso tempo per contestare la squadra e la dirigenza. Non sono mancati i fischi, i cori contro Galliani e Berlusconi e soprattutto il sarcasmo. La Curva Sud ha invocato un coro decisamente provocatorio nei confronti della società e degli obiettivi prefissati ad inizio stagione: “Vinceremo vinceremo, vinceremo il tricolor“. Chissà come avranno reagito i vertici del Diavolo? Non resta che provare a vincere il prossimo fine settimana al Dall’Ara contro il Bologna, sarà curiosa l’accoglienza del Meazza nell’ultima giornata di campionato contro la Roma. IN RIBASSO

La Primavera di Stefano Nava ha perso contro l’Inter per 2-0, non riuscendo a concretizzare il tanto desiderato sorpasso. Allo Stadio Vismara di Milano, davanti al pubblico delle grandi occasioni, i sogni dei rossoneri si sono infranti contro il muro nerazzurro complice soprattutto la sfortuna: la squadra di Stefano Nava ha colpito una traversa con Crociata al 23° e ha sbagliato un calcio di rigore allo scadere del primo tempo con Vido. Decidono il match le reti di Baldini al 41° e di Pinamonti al 90°. Il cuore e la grinta del Diavolo non sono bastati per trovare il pareggio, nonostante le ripetute azioni da rete create dai rossoneri. L’Inter, con i tre punti conquistati, si porta così a quattro punti di  vantaggio, mentre il Milan deve stare molto attento ad Atalanta ed Udinese. IN RIBASSO

In settimana è andato in scena il Consiglio d’Amministrazione che vedeva la presenza anche degli azionisti della società di Via Aldo Rossi. Sono state diverse le tematiche affrontate, la più importante era legata al passivo di bilancio di quasi 100 milioni di euro che Fininvest ha prontamente ripianato. Galliani ha risposto alle domande dei presenti, scettici per la situazioni e arrabbiati per il momento: “La scelta del Milan è stata quella di indicare nel prezzo di un giocatore anche le commissioni agli agenti. Sui tecnici, si fa riferimento a tecnici di ogni tipo, anche preparatori. Non si possono fare confronti con altre società perché ognuna ha il suo sistema. La società ha un piano strategico pluriennale nel rispetto del Financial FairPlay. Il progetto Casa Milan rientra in un progetto di ricavi in aggiunta a quelli sportivi”. E’ stato nominato anche il nuovo consiglio d’amministrazione: Paolo Berlusconi, Barbara Berlusconi, Adriano Galliani, Leonardo Brivio, Leonardo Cantamessa, Giancarlo Foscale, Pasquale Cannatelli. IN RIBASSO

Silvio Berlusconi sembra aver scelto chi sarà il nuovo proprietario del Milan. La cordata cinese rappresentata dall’advisor italo-americano Salvatore Galatioto sembra averla spuntata sul consorzio capitanato da Bee Taechaubol. Il 2 maggio dovrebbe essere il giorno della grande firma: da un lato Berlusconi e la Fininvest e dall’altro Galatioto e la GSP in rappresentanza del gruppo finanziario cinese Evergrande Real Estate Group. In un luogo top secret sarà firmato l’accordo preliminare per la cessione: l’accordo prevede una nuova fase di due diligence e fisserà una scadenza che porterà alla firma vera e propria per la cessione del 70% delle quote azionarie. Il restante 30%, sarà poi ceduto dalla Fininvest nel giro di un anno. L’operazione si aggirerà attorno ai 700 milioni di euro, Berlusconi si è convinto anche sotto la spinta dei figli e stregato dalle potenzialità economiche del colosso asiatico che ha rapporti economici soprattutto con il secondo uomo più potente della Cina, Jack Ma e la sua Alibaba. IN RIALZO

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