Simone Basilico è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e collabora con Sprint&Sport, giornale di informazione sportiva di calcio giovanile e dilettantistico di Lombardia e Piemonte. E’ una delle prime firme del sito, specializzato nel settore giovanile rossonero.
Silvio Berlusconi l’ha detto chiaramente, o meglio: l’ha lasciato intendere. Le strade che portano al futuro del Milan sono due: da una parte ci sono le trattative per la cessione del club, che Fininvest porta avanti da parecchi mesi ma che non vede ancora soluzioni definitive; dall’altra c’è un Milan con Silvio Berlusconi presidente formati da giocatori “giovani e italiani”, cresciuti praticamente nelle giovanili rossonere. Ma si può credere che questa seconda strada rappresenti un’alternativa valida alla vendita della società? Tre buone ragioni per fidarsi.
- Il “modello Milan” sta portando evidenti benefici soprattutto alla Prima Squadra. Cedi Cristante, intaschi sei milioni e compri Bonaventura alla stessa cifra. Nocerino e De Jong volano in America e Locatelli viene promosso in Prima Squadra. Fuori Diego Lopez e dentro Donnarumma, Calabria come alternativa per la fascia destra. Insomma, questi talenti del vivaio stanno creando delle vere e proprie alternative anche nelle scelte decisionali della società. Tutto questo si riflette in maniera positiva anche sui conti.
- Costruire un Milan “giovane e italiano” non significa necessariamente che nessun talento rossonero possa essere ceduto e realizzare così plusvalenze significative, come confessato da Mauro Bianchessi, responsabile dell’attività di base e scouting del Milan, proprio ai nostri microfoni con i casi di Cristante e Petagna: “Negli ultimi tre anni e mezzo ci sono stati casi come Cristante e Petagna che hanno portato quasi dieci milioni di utile alla società“. Crescita, formazione, valorizzazione, Prima Squadra ma anche possibile monetizzazione: solo così può fondarsi un progetto vincente e duraturo.
- I talenti “giovani e italiani” nel nostro settore giovanile ci sono. Eccome se ci sono. Ogni formazione giovanile, dal 2012 ad oggi, cioè da quando è stato avviato questo progetto futuristico, è stata rinforzata e contiene molti piccoli Diavoli pronti a spiccare il volo una volta essere passati dalla Primavera. Sarebbe facile sgocciolare nomi, ancora meglio segnarsi un intero categoria: Giovanissimi 2003 di mister Giuseppe Misso. Io ve l’ho detto.
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