Si riapre la pista Ibra, ma il problema è l’ingaggio. E occhio all’Inter

Adesso c’è un motivo in più per sperare che una mano cinese possa aiutare il Milan a riprendersi Ibra. L’accelerazione nell’affare con i cinesi dà un assist da non da poco nelle speranze rossonere, in vantaggio rispetto all’Inter che si è mossa allo stesso tempo per provare a prenderlo a parametro zero. Nei giorni scorso lo svedese ha colorato ancora di più l’apertura del suo agente, Mino Raiola, sottolineando quanto ancora si senta legata alla società di via Aldo Rossi. Mancini, dunque, rischia di farsene già una ragione anche se lo scenario rimane aperto e imprevedibile.

I sentimenti contano in parte, visto che un peso decisivo – come sempre – l’avrà l’aspetto economico. E il giocatore sarà pure disposto a rinunciare a dei soldi, però fino a un certo punto. In Francia l’ingaggio supera i 12 milioni di euro netti a stagione e il PSG starebbe ragionando su un target quasi doppio in merito al difficile rinnovo, poi non mancano le opzioni in Premier League. Il mercato di gennaio ha detto che le lusinghe più interessanti gli sono arrivate proprio dalla ricchissima Cina, addirittura offrendogli 70 milioni.  Non è un mistero che Berlusconi farebbe di tutto per riportarlo a casa, ma c’è da stare certi – ricorda La Gazzetta dello Sport – che tale operazione abbia l’avallo dalla nuova possibile proprietà.

RaiolaMagari con un contributo in prospettiva per il contratto dell’attaccante. L’affare dovrebbe vivere momenti importanti già in queste settimane, quando il famoso procuratore terminerà le vacanze a Miami ed entrerà in azione. Compreso l’argomento Balotelli, il cui prestito scade il 30 giugno: da verificare se il Diavolo chiederà di ritesserarlo alle stesse condizioni (pressoché gratis).

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