Non scherziamo: l’Europa League vale e conviene

Daniele Mariani è giornalista pubblicista da dicembre 2013. Nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Collabora con Mi-Tomorrow, Yahoo Sport Italia, Radio Milan Inter (96.1 FM) e il Giornale di Vimercate. È ospite di Top Calcio 24, Milan Channel e Calcissimo TV.

Il Milan non è una squadra. Brocchi ha solo impiegato meno tempo di Mihajlovic a capirlo, per il resto nulla di nuovo o sorprendente. Rimane lo stesso agghiacciante arrendersi all’evidenza, quindi a un gruppo di giocatori singoli che in gran parte dimostrano di non avere né in testa né a cuore un vero senso rossonero di appartenenza. Liberi di sbagliare, rifiutarsi di entrare e contestare palesemente un cambio senza ricevere una multa, regalare (agli avversari) rabone a caso e magari prenotare il ristorante per festeggiare l’1-2 con il Verona retrocesso.

Colpa loro, di più della società che non sta prendendo più decisioni. Benedetto quel ritiro dopo Bergamo, punizione sacrosanta di una delle poche figure di polso – probabilmente l’unica – a Milanello. Oggi il Frosinone non presenta nulla di speciale da approfondire: si deve vincere, punto. La prestazione, il modulo e il calcio offensivo attendano alla porta, grazie. Va obbligatoriamente raggiunto il sesto posto: assurdo credere a un Diavolo impegnato a perdere questa scomoda posizione di classifica perché ci sarebbero i preliminari a metà luglio e poi diventerebbe impossibile partecipare alla tournée americana. Come si può pensare di rinascere rimanendo sempre e solo in Italia? Per tornare grandi, almeno competitivi, l’anno prossimo l’Europa League basta e avanza. Amen se svaniranno 3.5 milioni – l’ingaggio di Montolivo – pur di approdare all’International Champions Cup e sfidare Bayern Monaco, Liverpool e Chelsea. Forse meglio così, visto l’esagerato rischio figuracce.

Occorre ricordare i guadagni provenienti dall’ex Coppa Uefa: 2.4 milioni per l’accesso al group stage, 360.000 euro per ogni vittoria, 120.000 per ogni pareggio e 500.000 per il primo posto nel girone come per l’approdo ai sedicesimi. Il passaggio agli ottavi vale € 750.000, 1 milione e 1 milione e mezzo rispettivamente per quarti e semifinali. Alzare il Trofeo arricchirebbe di 6.5 milioni il bilancio. Tradotto: il minimo sindacale porta facilmente maggiori soldi e divertimento rispetto al viaggio negli States. Ne vale seriamente la pena.

Twitter: @Nene_Mariani

Impostazioni privacy