Finale da vincere, ma l’esperienza per farlo chi ce l’ha?

Quella di sabato sera all’Olimpico contro la Juventus per molti calciatori rossoneri sarà la prima finale in assoluto. Pochi di loro hanno vinto qualcosa e la maggior parte non ha alcun titolo in bacheca. Rispetto all’ultimo Milan scudettato, che poi vinse anche la Supercoppa Italiana contro l’Inter nel 2011, figurano nell’attuale rosa i soli Christian Abbiati, Ignazio Abate e Kevin Prince Boateng. Un’occasione importante, forse irripetibile, quindi, per molti calciatori milanisti che hanno la possibilità di alzare il loro primo vero trofeo in carriera. Poca esperienza internazionale e poca abitudine a vincere in questo Milan, quindi, e questo smentisce anche le parole di Adriano Galliani che tempo fa ha parlato di rosa super competitiva che solo per sbaglio perdeva punti con le piccole.

Oltre ai già citati Abbiati, Abate e Boateng, infatti, i soli Alex, tra Paris Saint Germain e Chelsea; Honda, nel Cska Mosca in Russia; Balotelli, nell’Inter e nel Manchester City; Luiz Adriano, in Ucraina e Carlos Bacca nel Siviglia, sono stati abituati a vincere e a giocare partite importanti, finali di competizioni con in palio un trofeo. Poi ci sono Mexes e Montolivo che un minimo di esperienza internazionale ce l’hanno, ma non hanno mai alzato al cielo alcun trofeo. Per tutti gli altri, come detto, si tratterà della prima partita di tale importanza. Gente come Kucka, Bonaventura, Niang, Donnarumma, Antonelli, De Sciglio, Romagnoli, Bertolacci, Poli, per esempio, non ha mai vinto niente e potrebbe subire il contraccolpo psicologico di una gara così importante, a differenza della maggior parte dei giocatori della Juventus, molto più abituati a determinati palcoscenici.

abbiati 2 (spaziomilan)Questo rende l’idea di come la rosa rossonera non sia all’altezza di quella bianconera, ma anche di quanto esperienza e abitudine a vincere, o solo a lottare per vincere, possa fare la differenza in queste occasioni. Anche per questa ragione la Juventus parte nettamente favorita e servirà davvero un miracolo per portare a casa la Coppa nazionale che poi significherebbe anche qualificazione per la prossima Europa League. Una vittoria improbabile, ma che sarebbe anche di fondamentale importanza per sbloccare alcuni singoli rossoneri che potrebbero ritrovarsi rinfrancati dal primo successo in carriera e quindi liberati psicologicamente per ripartire al meglio tra qualche mese con qualche consapevolezza in più.

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