Milan ai cinesi. La trattativa va avanti, ma Berlusconi non ha ancora deciso

BerlusconiIl Milan ai cinesi, Berlusconi pronto a vendere la società, una trattativa che un minuto prima sembra essere vicina alla risoluzione con la cessione del club ed il minuto dopo sembra saltata con il Presidente che ci ripensa e non vuole più vendere. Nelle ultime ore, giorni, settimane, impazzano sempre di più queste voci, questa altalena di notizie che non fanno altro che disorientare il tifoso rossonero. Ormai, in realtà, è da due mesi che si parla dell’interessamento di questa fantomatica cordata cinese di prelevare l’ex club più titolato al Mondo, ma l’unica verità al momento sembra essere quella che Berlusconi non ha ancora deciso il da farsi. Da una parte la ragione, la famiglia, la Fininvest, i tifosi che spingono e gli chiedono di vendere, dall’altra il suo cuore (almeno secondo le sue parole) che non riesce a staccarsi dalla sua creazione, il suo giocattolo più bello.

Oltre al cuore, però, c’è anche la volontà di un Presidente che ha portato il Milan ripetutamente sulle vette più alte d’Europa e del Mondo, di lasciare la sua squadra in buone mani, in mani che potrebbero assicurare al Diavolo un futuro radioso e vincente. La volontà, quindi, di non vendere a caso, ma di avere delle rassicurazioni ben precise. Berlusconi, infondo, si trova di fronte ad una scelta difficile, forse ad una delle più difficili di tutta la vita. Da anni ormai è pieno di critiche, contestazioni che negli ultimi mesi si sono sempre fatte più pesanti e che lui crede di non meritare. Ora, però, è arrivato il momento di prendere una decisione che sia la migliore e la più conveniente per tutti.

Proprio qualche ora fa ha parlato ai nostri microfoni Sal Galatioto, colui che sta portando avanti la trattativa con i cinesi, svelando che non c’è nessuno intoppo, la trattativa va avanti e non ci sono dissapori con Berlusconi dopo le uscite poco felici di ieri di quest’ultimo. Il Presidente rossonero, d’altronde, dovrebbe anche fare un minimo dietrofront perché non può certo pretendere di vendere alle sue condizioni, assai improbabili. La cifra di 700 milioni solo per il 70%, infatti, con lui che resterebbe presidente onorario,abbastanza ingombrante dato che vorrebbe mettere l’ultima parola su tutto, è abbastanza folle. Così come lo è la pretesa dei 200 milioni per il mercato. Noi ce lo auguriamo davvero, ma sembra davvero un po’ utopistico.

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