La muraglia cinese: Berlusconi? Comandiamo noi. L’affare non decolla

Un’altra giornata piena di parole e buone intenzioni, ma anche priva di sostanziali passi in avanti. Gli affari più complessi sono così: ci vuole pazienza prima di arrivare alla conclusione. E qui non c’è nemmeno la certezza che si raggiunga un esito positivo. La cessione della maggioranza del Milan è e rimane difficile: per la cifra concordata, circa 500 milioni, e per i vari aspetti che le parti devono considerare.

Berlusconi pretende che la cordata cinese si impegni (per iscritto) a investire sul mercato ogni anno e almeno per un quinquennio una somma molto importante, non meno di 100 milioni. E poi vorrebbe per sé un ruolo ancora da definire, ma su questo punto – spiega La Gazzetta dello Sport – i compratori sono tassativi: saranno loro, comprensibilmente, a prendere ogni decisione. A cominciare dall’allenatore. A tal proposito sembra che abbiano accettato la proposta di Galliani e punterebbero quindi su Giampaolo. In caso di mancata vendita, invece, resterà Brocchi, probabilmente a prescindere dalla lunghezza della (non) operazione. L’ex Primavera, comunque, è già agevolato dal lungo percorso di recupero di Silvio, appena iniziato.

galatiotoIeri i manager di Fininvest hanno nuovamente incontrato Galatioto, Gancikoff e Landolphi, oggi succederà lo stesso prima che i rappresentanti dei cinesi – in serata o al massimo domani mattina – prenderanno un aereo in direzione Londra per vedere gli istituti di credito chiamati a fornire ai rossoneri le garanzie indispensabili per proseguire. Niente weekend di riposo: si lavora sempre e all’inizio della prossima settimana sono prevedibili interessanti sviluppi.

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