Fininvest-cinesi, oggi non ci sarà nessuna firma: i dettagli

Un faccia a faccia (programmato) importante, darà più precisione sullo stato dell’affare, ma non decisivo. Oggi, a Milano, è in programma un colloquio di lavoro fra Fininvest e gli advisor della cordata cinese interessata all’acquisto della maggioranza della società rossonera. Da New York è arrivato Sal Galatioto il quale, accompagnato da un assistente e insieme al suo rappresentante italiano, Gancikoff, incontrerà i vertici della holding della famiglia Berlusconi (l’AD Cannatelli, il dg Pellegrino e il direttore Business Development Franzosi); con relativo advisor (Lazard).

L’obiettivo è andare avanti fino a quando non verrà stesa una bozza di contratto, comprese le penali per eventuali inadempienze, che verrà poi sottoposta al presidente non appena si sarà rimesso. Serve raggiungere un’intesa, poi le firme. Non c’è da stupirsi, avvisa La Gazzetta dello Sport, se i lavori proseguiranno per 2-3 giorni: le parti stanno tenendo apposta un profilo basso, tanto che non si sa nemmeno se il summit si svolgerà nel quartier generale di via Paleocapa. Rimangono tante, comunque, le incognite, così è evidente la necessità di accordarsi presto. I contatti non hanno mai subito dei tagli netti, neanche quando il Cavaliere cominciava a tentennare; ben prima del ricovero. Il problema al cuore rallenta l’operazione, in piedi fino al 30 giugno ovvero alla nuova valenza dell’esclusiva: ecco perché quello odierno rappresenta un appuntamento previsto e non sorprendente, proprio perché l’iniziale termine scadeva questo mercoledì. Era pure attesa la partecipazione di alcuni degli imprenditori orientali in ballo, invece non succederà.

galatiotoA proposito: non c’è ancora certezza sul loro numero. Si parla di 7-8 figure, numero che potrebbe cambiare da qui al 30 giugno, anche se a detenere la fetta più significativa sarebbero in 4-5. I principali nodi si chiamano garanzie di investimento, i famosi soldi da spendere negli anni pretesi da Silvio, e il suo ruolo nella nuova governance. Paletti così perentori da assomigliare a pretesti: se voleva vendere, a quest’ora non dovrebbe averlo già fatto?

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