CorSport, Milan-Cina: l’accordo preliminare è vicino. Ma la firma potrebbe arrivare a settembre

La strada che porta il Milan verso la Cina è quasi definitivamente tracciata. Ma ancora lunga. La firma sull’accordo preliminare per la cessione del 70% delle quote rossonere alla conglomerata cinese, salvo colpi di scena, verrà messa nero su bianco entro il 30 giugno, termine ultimo per la scadenza della trattativa in esclusiva. Ma, data la complessità dell’operazione, occorreranno tra i 45 e i 60 giorni per arrivare al closing vero e proprio, che tradotto significa che mercato e allenatore del Milan che verrà saranno condivisi tra Fininvest e i cinesi. E’ questo il responso di una settimana di incontri tra le parti che stanno trattando la cessione del club di Via Aldo Rossi: Fininvest e l’advisor italoamericano Sal Galatioto che rappresenta la conglomerata cinese interessata all’acquisto del Diavolo, infatti, hanno quasi del tutto concordato le clausole del contratto che dovrà portare alla firma del preliminare. Restano alcuni punti da discutere, ma la firma dell’accordo sarà possibile anche perché i tempi tecnici necessari per arrivare al closing consentiranno a chi vende di restare in controllo e a chi compra ci pianificare nel dettaglio tutta l’operazione. Che, come da piano presentato, prevede l’acquisizione da parte del fondo cinese di investimento (già costituito) di una società satellite che a sua volta comprerà il Milan e sarà quotata in borsa ad Hong Kong. Altro indizio che lascia pensare ad un accordo: la tanto misteriosa lista dei gruppi finanziari orientali coinvolti è stata presentata da Nicholas Gancikoff all’ad di Fininvest Cannatelli e soddisfa in pieno le richieste della controllata rossonera.

Galatioto Sky

 Un modello di business americano con capitali cinesi, è questo il percorso che attende il Diavolo. Galatioto ieri è rientrato direttamente negli Stati Uniti perché quasi tutte le garanzie necessarie per convincere Fininvest della bontà e della consistenza del piano di investimento cinese, sono state presentate. Rivedremo molto probabilmente l’advisor americano sbarcare tra Linate e Malpensa entro fine mese, perché tutto lascia presagire che si arriverà alla firma dell’accordo preliminare. Accordo, che, come da copione, prevede delle penali consistenti già inserite e concordate, che difficilmente permetteranno alle due parti un’uscita di scena inaspettata. Berlusconi, che in questo momento è in convalescenza post operatoria dopo l’intervento al cuore, si fida della figlia Marina e le ha dato mandato di vagliare nel dettaglio tutta l’operazione messa in piedi dai cinesi. Il patron rossonero otterrà tutte le garanzie richieste e potrà dare il suo assenso anche perché si delinea una sua uscita di scena da protagonista, anche se il ruolo che lo aspetta, è confermato, è quello di presidente onorario. Fininvest e i cinesi, infatti, dovranno concordare tutte le operazioni fino al closing, cosa che permetterà al patron rossonero di poter dire la sua in questa fase di transizione.

In parole povere, quella che attende il Milan sarà un’estate molto lunga: dove i colpi di mercato non saranno da grido ma calcolati sul budget già stanziato dalle due parti. Fininvest, insomma, ha chiesto equilibrio fino allla firma del closing, che, di questo passo non arriverà prima di settembre. Fino ad allora tutto dovrà essere fatto con un occhio al bilancio, anche perché, dovesse saltare la trattativa, poi chi resta dovrebbe caricarsi di tutte le uscite. E’ per questo motivo che è più credibile l’ipotesi Giampaolo allenatore rispetto a quella Pellegrini. Poi, una volta entrati, i cinesi decideranno e, molto probabilmente, si scateneranno sul mercato. Ma questo, a conti fatti, potrebbe avvenire soltanto a partire da gennaio della prossima stagione.

Fonte: (www.corrieredellosport.it)

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