Miha ci prova, Kucka riflette: sarà ancora Milan?

Il mistero va avanti. È l’11 giugno, il campionato è finito da quasi un mese ma il futuro del Milan è ancora tutto un rebus: avanti con Berlusconi o via al nuovo corso cinese? Le trattative proseguono serrate, “rallentate” sono in parte dai problemi di salute del presidente rossonero, ma la partita è in bilico e da giocare. E l’alta incertezza societaria travolge a cascata anche il campo e la panchina: a oggi non si sa chi allenerà il Diavolo 2016/2017 (Brocchi è l’uomo di Silvio, Pellegrini il candidato forte dei pechinesi), chi lascerà Milano per altri lidi e chi invece sposerà la causa milanista quest’estate. E questo, con una stagione da programmare e una squadra da rifondare, non è certamente un fattore positivo.

Kucka

Mercato congelato, dunque, ma i rumors si susseguono. E coinvolgono i rossoneri più appetibili. Donnarumma, Bonaventura e Bacca sono i pezzi pregiati della rosa, ma anche qualche “gregario” piace e attira corteggiatori. Come Juraj Kucka, ad esempio, tra i pochi a salvarsi pienamente in una stagione disgraziata: il Trattore arrivato nello scetticismo generale ha convinto tutti. Tutti e soprattutto Mihajlovic, che lo conosce bene per i recenti trascorsi milanisti e che lo vorrebbe con sé nella nuova esperienza al Torino: Sinisa lo ha messo concretamente nel mirino per rafforzare la mediana granata. Entrambi dell’Europa dell’Est, ma soprattutto entrambi uomini veri, duri e puri: Kuco e Miha si capiscono, si stimano e si piacciono.

Che farà il Milan? Kucka, al netto di un calo primaverile e qualche guaio fisico di troppo, meriterebbe senza dubbio di rimanere in rossonero. Dello slovacco piacciono la grinta, la personalità e la durezza, ma soprattutto la straordinaria intensità che offre in mezzo al campo e il suo strapotere fisico: una mezzala di gamba e di “strappo”, con cambio di passo e inserimento, capace di fare la differenza in ambo le fasi di gioco. Molto dipenderà dalle esigenze e dalle idee del futuro allenatore (una filosofia calcistica improntata al palleggio, ad esempio, non contemplerebbe come protagonista un “muscolare” come Kucka) ma soprattutto, nel caso particolare in cui il Diavolo rimanesse nelle mani di Berlusconi, l’ex Genoa potrebbe rappresentare una buona plusvalenza: pagato una manciata di milioni (3) la scorsa estate, ora ne vale perlomeno il triplo. Kuco, per ora, pensa alla propria Slovacchia e a EURO 2016: chissà che proprio l’Europeo non possa incidere nelle scelte future.

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