Rinnovo Zapata, perché non è sbagliato

Iniziamo partendo da una premessa fondamentale: parliamo di Cristian Zapata senza rancore e senza coinvolgimenti sentimentali o di altro genere, un’analisi distaccata e razionale basata sui motivi per i quali (in questo preciso momento storico) è corretto rinnovare il contratto del colombiano. Più volte accostato ad un possibile passaggio in Turchia, Besiktas sopra le altre, nelle ultime ore sembra essersi sensibilmente raffreddata la pista anatolica, prendendo quota la percentuale della permanenza a Milano.

Cristian, con una possibile revisione dell’ingaggio, potrebbe rimanere in rossonero. E’ senza dubbio questa la notizia forte del pacchetto arretrato del Diavolo. La zona centrale della retroguardia, eccezion fatta per Alessio Romagnoli, nelle prossime settimane vivrà una vera e propria rivoluzione, cambiando in toto i volti a Milanello. Sicuri partenti saranno Alex (che tramite un post ha già ringraziato società e tifosi) e Mexes, lasciando una voragine in campo di fronte a Donnarumma. Il solo ex Roma non vivrà trasferimenti, ecco perché trattenere un difensore esperto e già presente in rosa potrebbe rivelarsi una mossa saggia.

Cristian Zapata colombia

Certamente non stiamo parlando di un fuoriclasse assoluto, lo stesso Cristian ne è conscio, ma di un ragazzo con un passato importante alle spalle, grandi match archiviati in carriera ma allo stesso tempo una carta di identità ancora valida (30 settembre 86). Il nativo di Padilla, in un determinato passaggio stagionale, sembrava un titolare intoccabile per mister Mihajlovic, capace di portare in dote velocità, forza fisica e contrasto nell’uno contro uno. Questo momento d’oro è culminato nella partita perfetta contro il 9 per eccellenza, quel Gonzalo Higuain neutralizzato per 90′ dal cafeteros. Ma non solo, uscito dalle rotazioni nelle ultime sfide stagionali, nel debutto vincente in Copa America, il 29enne ha saputo brillare, erigendosi a leader difensivo per i ragazzi di Pekerman e allo stesso tempo vestendo i panni di bomber inatteso. Ottimo dietro, decisivo sotto porta e premiato come Man Of The Match, il meglio che potesse chiedere. Stati Uniti padroni di casa stesi dalla sua rete iniziale e poi domati dal controllo difensivo totale. Una prestazione da Milan, una prestazione (ma non solo quella) degna di un rinnovo contrattuale.

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