Anche vendendo domani, sarebbe troppo tardi

VILLA BANNER 2014Fabrizio Villa collabora con SpazioMilan.it da settembre 2011, dopo esser stato realizzatore nel 2010 per Sky Sport. E’ opinionista a “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

Mentre giorno dopo giorno si protrae l’attesa di un annuncio che pare non arrivare mai, è naturale elaborare qualche riflessione sull’ultimo lustro dell’era Berlusconi. Troppo brutto per essere vero. Troppo improvvisato e raffazzonato per esser così temporalmente vicino al periodo più florido della storia del club.

E’ istintivo abbozzare un confronto, perché un’intera generazione di rossoneri è tutt’altro che abituata a preoccuparsi delle questioni gestionali del Milan. Per 25 anni le strategie sono state lungimiranti, logiche, spesso in grado di precorrere i tempi.

Oggi sembra una società fuori dal tempo. Senza progetti, senza particolari ambizioni, visto che anche lo stesso Montella durante la sua prima conferenza stampa, ha dichiarato di fatto di voler centrare la qualificazione alla prossima Europa League. Obiettivo realistico, che tuttavia ci rilancerebbe solo in parte e nonostante tutto ad oggi non semplice da raggiungere guardando la rosa attuale.

Ma come si è arrivati a pensare che possa esser soddisfacente un quinto posto? Come si è arrivati a faticare dannatamente per convincere un giocatore a vestire la nostra maglia? Perché soprattutto ridursi a vendere il Diavolo in queste condizioni e non aver pensato di farlo precedentemente per evitare una svalutazione così significativa del brand?

Si ha quasi la sinistra sensazione, che dopo esser diventato il presidente più vincente di sempre, Berlusconi abbia inconsciamente deciso di lasciare terra bruciata al suo successore, così che nessun’altro oltre a lui potesse godere del suo prestigio. Altrimenti tanta incompetenza e inettitudine non si spiegano.

Twitter: @fabryvilla84

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