Milan-cinesi, per ora l’accordo è sempre e solo di rimandare la firma

Il 7 luglio sarà il giorno di Montella, solo di Montella. Per come si sono sviluppati i contatti societari, infatti, giovedì prossimo – quando è in programma il raduno – non dovrebbe più coincidere nessun annuncio sulla cessione ai cinesi. E il motivo è il solito: deadline, conferma La Gazzetta dello Sport, nuovamente spostata un po’ più avanti. Per la precisione il 15, intesa come data massima.

Possibile, dunque, che la fumata bianca arrivi entro la metà del mese, ma sicuramente dopo l’inizio ufficiale della stagione sportiva. Un rinvio dietro al quale non parrebbero nascondersi cattivi presagi o ennesimi cambi di rotta nelle scelte di Berlusconi, il quale continua ad essere segnalato come intenzionato a passare la mano. Semplicemente il tempo in più verrà usato per gestire con maggiore comodità le delicate fasi finali dell’affare (che resta in esclusiva) e anche per dare modo al presidente di riprendere la piena operatività. Una decisione per venirsi incontro, considerato che dal San Raffaele – dove sta procedendo la fase di riabilitazione motoria e respiratoria – non escludono la probabilità che Silvio venga dimesso nella prossima settimana. Poi, faldone completo alla mano, prenderà la sua decisione definitiva sul contratto vero e proprio, quindi vincolante e con pesanti penali pronte a scattare qualora le parti decidessero di scappare prima del closing finale (scadenza il 30 settembre).

MontellaL’allenatore verrà presentato a Casa Milan e su di lui non incomberanno ombre cinesi. Ha ben altro a cui pensare: per esempio pianificare il lavoro iniziale sul campo. Sarà a Milanello lunedì insieme al suo staff, poi aspetterà i giocatori per i test fisici di martedì e mercoledì. Ormai ci siamo. Per la tanto attesa rivoluzione in via Aldo Rossi, invece, non proprio.

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