Pjaca e famiglia hanno un debole per la Juve, ora il Milan può solo rincorrere

Ora l’ottimismo si è spostato a Torino. Nonostante il giallo sull’offerta, in Croazia parlano di rilancio (26 milioni rispetto ai 25 del Milan) ma Marotta e Paratici – da tempo al lavoro per il giocatore – hanno smentito, in questo momento Marko Pjaca si sta avvicinando alla Juve. Questione anche di un progetto tecnico-economico senza eguali in Italia e in gran parte d’Europa.

Lo stesso entourage del talento della Dinamo, famiglia compresa, svela La Gazzetta dello Sport, avrebbe manifestato ammirazione per la filosofia della Vecchia Signora nell’era Agnelli. La decisione del ragazzo, inizialmente attesa nelle scorse ore, dovrebbe arrivare nel giro di una settimana; o forse di più. Era da Tevez che i due storici rivali di Serie A non incrociavano le rispettive lame per un attaccante: e il primo epilogo a Milanello se lo ricordano bene. Soprattutto Galliani, allora immortalato e poi beffato in foto in compagnia dell’Apache e del procuratore (e pure in questo caso potrebbe andare più o meno così). L’asta, a fari spenti, è cruenta e in parte avvolta nel mistero: per esempio i bianconeri giurano di essere rimasti fermi su una proposta da 20 milioni più bonus. Di sicuro a Zagabria non ci sono mai andati, a differenza dell’AD rossonero che pochi giorni fa ha fatto il massimo per guadagnare vantaggio e provare il colpaccio. Ce l’aveva quasi fatta, ma adesso lo scenario sta cambiando e il 21enne scappando via. Non basta che l’agente Naletilic sia amico del Condor e salito nello stesso aereo verso Milano, tocca al giocatore scoprire le carte: non gli fa paura la panchina, se allenato da Allegri (che preferisce Sanchez), e comunque lo affascina l’idea di diventare una stella agli ordini di Montella.

pjaca-450x280Intanto la sua squadra non lo molla. Niente vacanze dopo l’Europeo, martedì 12 sarà già in campo in Macedonia – avversario il Vardar – per il secondo turno preliminare di Champions (il dettaglio fondamentale che manca al Diavolo). E il presidente Mamic non ha intenzione di liberarlo prima del 20, quando c’è in programma il ritorno, o magari ancora più avanti in caso di qualificazione. Il Milan esclude follie “alla Kondogbia”, ma perdere un giovane talento del genere, un top-player del calcio internazionale in rampa di lancio, sarebbe un grande peccato.

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