Una trattativa che sa di farsa. Ecco cosa potrebbe esserci dietro i continui rinvii

Un nuovo rinvio, l’ennesimo. La trattativa per la cessione del Milan alla cordata cinese assume sempre più i contorni di una barzelletta, una farsa. Gancikoff, volato in Cina per limare gli ultimi dettagli, ha contattato Fininvest per chiedere una proroga dei tempi. Ha bisogno di altro tempo. C’è chi parla di qualche giorni, chi di due settimane; la realtà è che la situazione è divenuta grottesca. A maggior ragione se si pensa che tra meno di un mese inizia il campionato.

GalatiotoIl motivo? Fondamentalmente – potremmo dire ufficialmente – autorizzazioni e burocrazia necessari per creare il fondo ad hoc nel quale confluiranno i capitali degli investitori interessati all’acquisto del Milan. Capitali che, poi, dovranno avere il via libera per uscire da paese. Rinvii, ritardi, burocrazia, problemi. Da Fininvest, intanto, trapela irritazione ed iniziano ad aprirsi vari dubbi sul buon esito della trattativa.

La sensazione, però, è quella che dietro alla dicitura “problemi burocratici”, vi sia di più. A mancare sono forse gli attori principali: i soldi? A questo punto, dato per assodato che Galatioto era pronto a firmare già un mese fa quando saltò tutto per l’operazione al cuore di Berlusconi, le difficoltà non sarebbero incentrate su documenti e firme necessarie dalla Cina bensì sui fondi. A partire dai famosi 15 milioni necessari per il mercato e versati a titolo di caparra della penale di 100 inserita nel preliminare; fino ad arrivare ai 750 milioni, debiti inclusi, promessi a Fininvest per la totalità del club di via Aldo Rossi.

Alcuni giorni fa, a tal proposito, sono usciti i primi nomi dei membri della cordata: Sonny Wu, Steven Zheng, forse la Moutai. Le ultime notizie, tuttavia, descrivono una cordata che si è andata sfaldando in questi mesi, perdendo per strada qualche membro. Di qui i rinvii per il Preliminare ed i vari viaggi di Galatioto e Gancikoff. Secondo quanto riferisce, oggi, Tuttosport, non vi sarebbero aspetti burocratici da risolvere e nemmeno tempi tecnici da rispettare. A mancare sono, molto più semplicemente, i soldi. E, a meno di un mese dall’inizio ufficiale della stagione, sarebbe molto più preoccupante.

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