Zaccheroni: “La verità sullo scudetto del ’99 e sul mio rapporto con Berlusconi”

Alberto Zaccheroni, ai microfoni di La7, è tornato a parlare dei suoi trascorsi rossoneri e dello scudetto dell’annata 1998/1999.

Queste, in merito, le sue dichiarazioni: “La squadra veniva da un undicesimo e un decimo posto con due grandi allenatori. Non sembrava che ci fossimo rinforzati, visto che avevamo perso giocatori importanti. Erano arrivati Bierhoff e Helveg, che molti pensano avessi portato io, ma che, invece, erano stati presi da Capello. Io fui contattato dal Milan a maggio quando erano stati già presi. Poi arrivò Ambrosini dal Vicenza, prima di Sala e Guglielminpietro. Trovai un’intesa forte con lo zoccolo duro italiano della squadra ,composto da Costacurta, Maldini e Albertini”. Alberto Zaccheroni

Sul ritorno di Boban, nella fase finale della stagione: “Cambiai perché Leonardo non ce la faceva più. Utilizzai Boban, al quale chiesi di giocare dietro le punte anche se spesso aveva giocato centrocampista di sinistra. Ho letto dichiarazioni di Zvonimir e di Berlusconi. A volte danno una versione e, poi, un’altra“. Sul suo rapporto con Berlusconi: “La politica non c’entra. Un giornalista disse che ero comunista perché aveva sentito che una mia parente lo era. Un dirigente del Milan mi consigliò di fare un comunicato di smentita, però non lo feci. Ero arrivato al Milan come allenatore e non come politico. Berlusconi aveva detto sempre che la Lazio avrebbe vinto quello scudetto e, quando gli chiesero perché il Milan aveva vinto, rispose che era merito suo, che mi aveva suggerito di schierare Boban. Era vero che lui amava Zvonimir, che però aveva sempre giocato quarto centrocampista, a sinistra. Io, il giorno dopo, smentii quelle parole e, lì, qualcosa si ruppe tra noi“.

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