Corvino: Badelj non si vende, ma il Milan non molla. E pensa a un escamotage…

Su Badelj, oggi La Gazzetta dello Sport non dà speranze al Milan. Viene raccontato del summit di ieri fra Galliani e gli agenti del giocatore e dell’offerta di 10 milioni di euro, ma poi basta. Nel senso che Corvino non solo ha giudicato pochi i soldi proposti, ma avrebbe proprio chiuso ogni spiraglio di cessione. Insomma un tentativo a vuoto, una trattativa già da dimenticare per virare obbligatoriamente su nomi diversi per il centrocampo.

Il croato era ed è stato scelto all’unanimità come colpo ideale: lodevole tatticamente, pregevole nel possesso palla, un vero e proprio metronomo senza qualità eccelse come regista ma con tanta leadership. E poi arriva da una stagione, quella scorsa, davvero eccellente. Sembrava l’idea giusta, invece si rischia di ripartire nuovamente da capo; salvo possibili colpi di scena. Ricordiamo che il 27enne rimane in rotta con la Fiorentina per il mancato rinnovo contrattuale (in scadenza nel 2018) e ha già aperto al Diavolo, con il quale esisterebbe già un sì di massima grazie ai lavori nei giorni scorsi fra lo stesso Galliani e il suo manager, Dejan Joksimovic. Per adesso, però, il dg viola alza un muro (quasi) invalicabile nonostante la proprietà debba ancora pronunciarsi in maniera pubblica e diretta.

Yonghong LiE pensare che in via Aldo Rossi avevano pensato persino a un escamotage per spendere una decina di milioni: i legali, infatti, stanno lavorando per non far risultare a bilancio i circa 17 milioni di euro spesi per Lapadula e Gustavo Gomez come anticipo dei cinesi, bensì come sfruttamento di introiti diversi da parte della gestione Fininvest. Riuscisse questa manovra, il Milan avrebbe i 15 milioni di caparra versati da Pechino a disposizione.

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