Difesa horror, non si salva nessuno: 6 gol in 180′, non accadeva dall’83’

La galleria degli orrori al momento è già completa. Riguardarsi la fase difensiva del Milan nel primi 180′ del campionato è un atto di autolesionismo, ma Montella ha l’obbligo di farlo se vuole correre ai ripari in tempi ragionevoli. Così proprio non va: 6 gol subiti in 2 partite sono incompatibili con le ambizioni europee rossonere. Errori di singoli e di reparto, non viene risparmiato nessuno e la statistica fa scattare l’allarme: ogni rete è stata propiziata dal Milan.

Un 100% di recidività preoccupante. Con il Torino, Romagnoli a inizio ripresa si fa anticipare di testa da Belotti ed è il principale responsabile del buco in cui Baselli si infila per il 2-3. Col Napoli, nell’1-0 Gomez non accorcia a dovere sul tiro a giro di Mertens che poi innesca il tap-in di Milik; nel 2-0 lo stesso Milik prende l’ascensore mentre Kucka scende un piano prima; nel 3-2 De Sciglio viene bruciato da Callejon dopo la respinta di Donnarumma; nel 4-2 Romagnoli perde la coordinazione e completa la frittata di mano. Questo è l’elenco delle disgrazie, che sono costate una sconfitta al San Paolo e potevano costare un pareggio all’esordio (senza contare il fallo di Paletta e il rigore parato da Donnarumma). Per fase difensiva si intende sempre quella dell’intera squadra, perché i primi difensori sono gli attaccanti: verissimo, però fin qui è apparso evidente che da registrare sono soprattutto tempi e movimenti proprio di quei giocatori che lo fanno di mestiere. E che vanno in difficoltà facilmente. I numeri non basteranno, però anche nelle amichevoli estive presi 12 gol: problemi evidenti e vecchi, insomma.

Così, scopre La romagnoli (spaziomilan)Gazzetta dello Sport, era successo solo due volte che il Diavolo, nella storia, avesse incassato 6 schiaffi nelle prime 2 giornate (1946-1847 e 1983-1984). Ad oggi la peggior difesa della Serie A. Considerando pure che solo Pescara (44) e Cagliari (43) hanno subito più conclusioni del Milan (38). Troppo facile per gli avversari. Ecco perché l’allenatore accoglierebbe volentieri un nuovo acquisto, pretesa che si scontra con il (non) budget per il mercato. Meglio rassegnarsi, o meglio lavorare con il materiale già presente di Milanello.

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