MILAN-TORINO/ Bacca super, Gigio un fuoriclasse, Montolivo così no! Buona, con riserva, la prima del Milan

Le pagelle di Milan-Torino:

DONNARUMMA 8 – Il suo rigore parato vale come la tripletta di Bacca. Fuoriclasse.

ABATE 6.5 – Splendido il cross per il primo gol di Bacca, la sua partita viene resa più facile dall’uscita di Ljajic.

PALETTA 6.5 – Spesso non bello da vedere ma sempre efficace. Al 95′ è beffato dall’arbitro più che da Belotti.

ROMAGNOLI 6.5 – Partita quasi perfetta. Quasi perché dal suo unico errore il Torino trova il gol del momentaneo pareggio. Il vero regista di questo Milan è lui, spesso si alza sulla linea dei centrocampisti anticipando l’avversario e facendo ripartire l’azione.

ANTONELLI 5.5 – Dalla sua parte giostra Martinez e con esperienza lo limita bene. Nel primo tempo i suoi duetti con Niang creano scompiglio nella difesa granata.

KUCKA 6 – Lo si nota meno rispetto lo scorso anno, forse perché Montella predilige la qualità alla quantità. Ma il suo lavoro sporco c’è ed è ancora necessario.

MONTOLIVO 5 – Più che un vice servirebbe il vero titolare di questo ruolo. Il capitano riparte lento e impreciso come lo scorso anno.

BONAVENTURA 6 – Quando la palla è nei suoi piedi può nascere sempre qualcosa di importante. Talvolta fatica a trovare la posizione giusta, ma è solo tempo di ambientamento col nuovo ruolo. Si procura saggiamente il rigore del 3-1.
Dal 73′ BERTOLACCI – S.v.
Dal 78′ POLI – S.v.

SUSO 6 – Qualche buono spunto c’è , ma il Suso visto a Genova era molto più concreto.

BACCA 8.5 – Chissà come sarebbe andata se il colombiano fosse stato ceduto? Fortunatamente è restato e come spesso accadeva lo scorso anno mette il timbro indelebile sulla partita rossonera.
Dal 87′ Luiz Adriano 5 – Pochi minuti ma conditi dalla follia finale del rilancio nella propria area da cui parte la confusione.

NIANG 7 – Imprendibile nell’ 1 vs 1 , finché ha forza e sprint crea sempre superiorità numerica.

ALL. MONTELLA 7 – La fase del decollo per un Aeroplanino è la più importante e lui la supera alla grande. La squadra stacca la spina troppo presto però i grandi allenatori sono aiutati anche dalla fortuna.

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