Milan, il governo cinese nella cordata. Ma il resto è un mistero: a cominciare da Yonghong Li

Il Milan è stato ceduto ad un gruppo di imprenditori cinesi. Su questo, almeno, non ci sono più dubbi, visto che ad ufficializzare la conclusione della trattativa è stata direttamente la Finivest nella giornata di ieri.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, però, resta l’incertezza su quelli che saranno effettivamente i nuovi proprietari rossoneri. Tecnicamente quasi la totalità del club (cioè il 99,93%) verrà acquisito dalla Sino-Europe Sports Investment Management Changxing, cioè la società-veicolo dentro cui confluiscono una pluralità di investitori. Il comunicato di Fininvest ne cita solo due: Haixia Capital, fondo di Stato cinese per lo sviluppo e gli investimenti, e Yonghong Li, chairman della stessa società-veicolo e tra i promotori del gruppo con cui la holding berlusconiana ha trattato a lungo prima del preliminare di ieri.berlusconi galliani (spaziomilan)

A differenza dell’Inter, però, non si tratta di un’entità singola e riconoscibile ma di un pool di diversi soggetti, privati e pubblici: qui si è scelta la forma della società-veicolo proprio perché vi è un mix di azionisti. L’elemento chiave è la presenza diretta del governo attraverso Haixia Capital, che dovrebbe detenere una quota del 15% del gruppo. Il fondo statale è stato creato nel 2010 con una dotazione di 4,5 miliardi di euro, ha base a Fuzhou, nella provincia del Fujian, e finora si è focalizzata negli investimenti in infrastrutture e costruzioni spingendosi anche nell’acquisizione in Francia di aziende di coltivazione e allevamento di polli. L’anno scorso i crolli della Borsa cinese hanno giocato un brutto scherzo a Haixia Capital, che si è dovuta liberare della sua partecipazione in Haitong, società di brokeraggio, con uno sconto del 20% e una perdita complessiva di 400 milioni di euro.

Ma chi è l’uomo forte della cordata cinese? Yonghong Li, presidente della Sino-Europe Sports Investment Management Changxing e azionista futuro del Milan. Al tavolo con Fininvest ha recitato un ruolo da protagonista, è in predicato di investire personalmente sul club, eppure si sa poco di lui. Yonghong Li è titolare della finanziaria Jie Ande, non compare nelle classifiche di Forbes e nemmeno nei principali motori di ricerca finanziari. Per quel nome spunta, semmai, una connessione con i Panama Papers, cioè quei documenti confidenziali su società off-shore svelati dai media. Tale Yonghong Li risulta azionista della Alkimiaconst, di base a Panama, ma potrebbe trattarsi di un caso di omonimia. Fininvest fa sapere che fanno parte del gruppo altri investitori: una complicata matassa che va ancora dipanata. Ma la presenza di un fondo statale nella cordata conferma, comunque, l’interesse del governo cinese sul business del calcio.

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