Vincenzo Montella ha cambiato filosofia appena in tempo. Secondo la linea di pensiero illustrata durante la tournée americana, d’estate il risultato è relativo ed è meglio badare alla prestazione. Tant’è vero che il tecnico aveva giudicato l’1-3 col Chelsea la “partita migliore di tutto il precampionato”. Ieri il concetto si è ribaltato, con un pizzico di furbizia e l’evidente necessità di seminare buone sensazioni ad una settimana dal campionato. Esordisce così, La Gazzetta dello Sport, parlando dell’amichevole del Milan andata in scena contro il Friburgo.
Il gioco è evidente come abbia fatto un passo indietro, rimarcano i colleghi, senza però dimenticare i tanti alibi da attribuire al tecnico campano: interpreti fuori posto (Antonelli centrale difensivo, Luiz Adriano esterno sinistro) e assenze. La mancanza di fantasia, per i forfait di Suso e Niang, ha pesato come un macigno sulla manovra del Diavolo e sulla capacità di trovare sbocchi. Senza il miglior undici disponibile, la ragnatela di passaggi voluta da Montella è apparsa lenta e prevedibile. Aspetti solo negativi? Niente affatto.
L’aeroplanino torna a Milano con alcuni interessanti motivi per i quali sorridere. Finalmente una vittoria, finalmente la difesa, finalmente Luiz Adriano. Ma andiamo con ordine. Vincere aiuta a vincere, è risaputo, ecco perché, ad una settimana dallo scontro con il Torino, essere usciti a testa alta dalla festa promozione dello Schwarzwald-Stadion non può che iniettare fiducia negli animi rossoneri. Secondo punto, la difesa. Volendo essere pienamente onesti, i meneghini hanno tenuto la porta chiusa a chiave, più che altro, grazie alla non eccelsa qualità dell’attacco tedesco. Detto ciò, è doveroso sottolineare come questa sia una prima volta assoluta nell’era Montella, escludendo il mini test match da 45′ contro il Celta Vigo. Terzo ed ultimo punto, Luiz Adriano. Il brasiliano, come scrive Gazzetta, non ha fatto stropicciare gli occhi, ma ha avuto la bravura di farsi trovare pronto nei momenti in cui serviva.