Montella e il Milan sempre sopra i 40 gol subiti. Così non si vince in Italia

Quando i numeri sono esemplificativi di una situazione, ben poco si possono mettere in mezzo le questioni di cuore e tifoseria. Un dato reale e tangibile nel campionato italiano, ma che è possibile generalizzare al gioco del calcio in toto, è che per terminare la stagione nelle posizioni di vetta della classifica bisogna subire meno gol possibili.

E se l’obiettivo del Milan è tornare in Champions League, il dato delle reti subite è inclemente. Tenendo conto solamente dei risultati occorsi a chi è arrivato al terzo posto, possiamo osservare che, tornando indietro fino alla stagione 2010-2011, chi si è piazzato sul gradino più basso del podio ha subito meno di 40 gol, con l’unica eccezione della Roma (41) la scorsa stagione. Ora saltiamo sulla barca Milan delle ultime tre stagioni, le peggiori: nel 2013-14 43 gol subiti, 7° posto in classifica; 2014-15 50 gol subiti, 10° posto; 2015-16 49 gol subiti, 8° posto. Questi dati fanno capire molto sul trend negativo che la difesa rossonera sta vivendo. Facendo un passo oltre, analizziamo quanto ha fatto Montella: a Catania ha subito 52 gol finendo 12°, in tre anni di Fiorentina ha subito due volte 44 gol e una volta 46, ogni volta arrivando 4°.

Montella AcMilan_9Traendo una conclusione matematica abbastanza alla buona: subendo più di 40 gol si sta fuori dal podio, e dalla Champions. E il tabellino rossonero dei gol subiti dopo solo tre giornate segna già un impietoso 7 (peggior difesa con Atalanta e Cagliari), manifestando tutti i problemi che ancora persistono. L’attuale media gol subiti è superiore al 2 ed è da retrocessione. Non mettiamo il bue davanti al carro, ma qui c’è da lavorare.

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