Arrivederci a gennaio

Con l’acquisto di Mati Fernandez, episodio che meriterebbe una pellicola con tanto di taxi che scappano ad alta velocità, fughe di individui incappucciati per non farsi conoscere e dichiarazioni al veleno, si conclude la snervante sessione di trattative per l’estate 2016. I giochi sono fatti ed il croupier di turno ha già espresso il suo “rien ne va plus“. Il pensiero del tifoso nostalgico, riosservando i volti acquistati negli ultimi mesi, non può che essere confuso, parzialmente (se non totalmente) imbufalito e, comprensibilmente, stanco di settimane di bugie, smentite, sorpassi, acquisti, cessioni, voci, rumours, indiscrezioni, telefonate, visite mediche, sgarbi e chi più ne ha più ne metta. Ora il silenzio, quella quiete prima della tempesta asiatica (e non parliamo di particolari condizioni climatiche) che sta per abbattersi sulla sponda rossonera di Milano, dopo aver già colpito l’altra metà del Naviglio.

Berlusconi-Han Li

Arrivederci a gennaio, potrebbe essere il titolo riassuntivo dell’intera estate rossonera. Una stagione calda ricca di idee ma senza soldi, da archiviare velocemente nella speranza che Montella, in panchina, faccia il miracolo di trasformare questa squadra, spaventata dalle ultime stagioni, in qualcosa: non una fuoriserie del pallone, nemmeno una schiacciasassi senza rivali, ma in un’idea di calcio, un’ideologia nella quale i tifosi possano riconoscersi. Con l’arrivo del 2017, a scanso di ribaltoni, giungeranno anche i soldi (nella speranza che siano reali e che siano tanti), nel tentativo di cambiare le cose, modificare qualche pedina a stagione in corso. Sarà la prima vera sessione sotto il nuovo corso cinese, nel bel mezzo di una stagione nella quale il Diavolo parte senza aspettative, con la preghiera di essere ancora in corsa per qualsivoglia obiettivo credibile quando il calendario volgerà a febbraio.

I nuovi padroni di casa, tendenzialmente, cercheranno di presentarsi con qualche zampata, con un paio di colpi ben assestati. Sì, ma chi? La finestra invernale difficilmente regala margini di manovra per grandi campioni, affermati fuoriclasse o costose stelle del domani, dunque risulta difficile pensare (e per alcuni sperare) che da gennaio si avrà un netto cambio di marcia, così prorompente da riavvicinare il glorioso club di via Aldo Rossi alle posizioni che meglio lo rappresentano. Se non testimoni di veri e propri miracoli, l’Europa che conta non arriverà con la stagione in corso, dalle prossime se ne riparlerà. Terminato il pensiero rivolto a ciò che potrebbe essere, impossibile considerare non negativo il rafforzamento di questi ultimi mesi (se non anni): mancanza di programmazione, evidenti lacune nel saper vendere ed estrema difficoltà nell’accontentare il proprio tecnico. Arrivederci a gennaio, un mantra da ripetere senza sosta.

Impostazioni privacy