La cordata cinese si è allargata ed occhio all’ipotesi azionariato diffuso. Primi investimenti a gennaio

Ormai da qualche mese il Casa Milan si sta giocando una partita parallela: da un lato le vicissitudini sul campo, con la squadra di Montella che dopo la bella vittoria all’esordio col Torino è incappata in due sconfitte contro Napoli e Udinese; dall’altro la trattativa che dovrebbe portare alla storica cessione del club rossonero dalle mani di Silvio Berlusconi a quelli della cordata cinese inglobata nella Sino-Europe Sport Investment e che dovrebbe essere ultimata tra il 5 novembre e il 5 dicembre.

L’edizione oggi in edicola di Repubblica prova a fare il punto della situazione, ricordando come al momento siano solo due i membri noti all’interno della cordata, ovvero il businessman Yonghong Li ed il fondo d’investimento Haixa Capital che fa capo al governo di Pechino. Secondo le notizie provenienti dalla Cina, però nell’ultimo mese il gruppo di investitori si sarebbe allargato a 5-6 imprese, ancora ignote, che hanno già sottoscritto il preliminare il mese scorso, oltre ad un’altra inseritasi da poco. Addirittura i soci potrebbero essere di più in quanto sarebbe spuntata l’ipotesi un azionariato diffuso, che raddoppi gli investimenti in cui inserire lo stadio nuovo.

Berlusconi-Han Li

Proprio per tale motivo, infatti, i primi cento milioni di euro del closing potrebbero essere investiti già a gennaio per perseguire l’obiettivo Europa League che dovrebbe essere una sorta di nuovo primo approccio con l’Europa, prima che il nuovo format della Champions permetta nel 2018 il ritorno dei rossoneri nella massima competizione continentale per club.

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