Il Sole 24 Ore: il closing si farà, possibile trattativa in corso fra Yonghong Li e Sonny Wu

Carlo Festa, giornalista del Sole24Ore, tramite il proprio blog, è tornato a parlare della situazione riguardante la cessione del Milan.

Questi, in merito, i suoi aggiornamenti: “Voci, rumors, smentite, veleno, documenti falsi. Che succede sulla rotta Pechino-Milano? L’ultima indiscrezione rilanciata da Tuttosport parla di contatti tra la Gsr Capital di Sonny Wu, cioè il fondo che capitanava la cordata acquirente del Milan fino all’estate scorsa, e la Sino Europe, guidata dall’uomo d’affari Yonghong Li. Difficile capire quanto sia concreta questa pista che porterebbe a un possibile accordo tra i due soggetti, fino ad oggi non certo in rapporti amichevoli, volto a raccogliere i capitali necessari (cioè i 400 milioni restanti da pagare a novembre a Fininvest): infatti alcune fonti confermano le trattative tra Li e Wu e altre le negano. Di sicuro, la situazione pare molto fluida sotto il cielo milanista. Secondo i rumors l’accordo firmato ad agosto, l’unico vincolante e firmato su garanzie reali, prevede un’architettura finanziaria complessa. Gran parte delle risorse della cordata Sino Europe dovrebbero infatti arrivare dai prestiti di un pool di banche, mentre la “dose” di equity dovrebbe essere minoritaria. In pratica, un’operazione quindi in gran parte finanziaria. Dove le banche sarebbero ripagate con la futura Ipo del Milan oppure con l’ingresso di nuovi investitori. Il nuovo ingresso in campo di Gsr Capital e di Sonny Wu potrebbe essere dunque utile, anche se nell’agosto scorso l’ipotesi sembrava assai remota, viste le cattive relazioni tra Sonny Wu stesso e Yonghong Li. Quest’ultimo, vero regista dell’operazione firmata ad agosto assieme al braccio destro Han Li, resta uomo d’affari di cui si conosce poco. In Cina gli stessi organi di stampa non lo avevano mai sentito nominare: quel poco che è emerso è relativo a qualche operazione finanziaria di piccolo cabotaggio dove si è mosso sempre tramite holding facenti capo a prestanome e dove ha avuto qualche piccolo problema anche con le autorità finanziarie cinesi (la Consob di Pechino gli ha comminato una piccola multa). Viene negata anche una sua relazione diretta con il Governo di Pechino. La stessa Haixia Capital, società semi-statale, sarebbe scesa in campo in cordata con Yonghong Li per il Milan con un fondo sottoscritto da privati“.

E ancora: “Quindi come si arriverà al closing di novembre con Fininvest? Sembra certo infatti, a differenza dell’operazione con Mr Bee, che il closing ci sarà e i soldi arriveranno. Più difficile è capire la reale provenienza di quei soldi, ma spiegazioni dovranno per forza arrivare entro novembre in quanto in Italia (per normativa della Figc e della Lega Calcio) bisogna sapere chi sono i reali azionisti di una squadra. Inoltre esiste sempre la legge antiriclaggio, sui soldi provenienti dall’estero, che impone trasparenza su questo fronte. E proprio quello dei soldi, volente o nolente, resta il tema di maggior polemica. In settimana si sono susseguite indiscrezioni, prima di Bloomberg e poi del quotidiano cinese Caixin, in base alle quali sarebbero stati presentati documenti falsi in aprile dagli acquirenti cinesi. Indiscrezioni che sono state smentite con forza da Fininvest e dalla stessa cordata Sino Europe, che hanno affermato che tutto procede verso il closing minacciando cause legali. I vari giornali nazionali hanno liquidato la faccenda spiegando, un po’ superficialmente, che si tratterebbe di veleno della precedente cordata (per intenderci quella di Sonny Wu) con la nuova (quella di Yonghong Li). Ma questi fatti andrebbero approfonditi meglio e non liquidati come “spazzatura” inventata. Nel senso che se davvero esistono questi documenti falsi di garanzia di banche cinesi (non credo che Bloomberg e Caixin se li siano inventati) resta da capire un aspetto fondamentale. Spiego meglio: in aprile non esisteva nemmeno la cordata Sino Europe e gli unici documenti vincolanti sono dunque quelli di agosto del preliminare d’acquisto. Fermo restando che quelli dovrebbero essere veri, a chi si riferiscono i documenti di aprile? A quali società e a quali investitori? Questo aspetto è fondamentale, perché se quei documenti si riferissero a Yonghong Li e alla sua holding Jeande, per dimostrare la solidità di Li stesso, un documento falso non sarebbe certamente un bel biglietto da visita per il futuro proprietario del Milan. In caso contrario, invece, la vicenda andrebbe archiviata come roba vecchia e inutile“.

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