Montella: “Ho trovato grande disponibilità, domani dobbiamo stare attenti. De Sciglio, Romagnoli e Bacca sono i nostri acquisti”

Vincenzo Montella, prima della conferenza stampa precedente la gara interna contro l’Udinese, ha parlato ai microfoni di Milan TV.

Queste le sue dichiarazioni: “Siamo qui per lavorare, per costruire qualcosa, ci vuole tempo. Il materiale umano che ho a disposizione, però, è molto buono: si può fare bene. A volte, gli allenatori non hanno tempo, ma qui ho trovato molta disponibilità, anche da parte dell’opinione pubblica, e sono contento. Mercato? Se ne è parlato tantissimo, ma nessuno ha sottolineato che il Milan non abbia venduto nessuno dei suoi pezzi pregiati: Bacca, Romagnoli, De Sciglio. Erano i giocatori più chiacchierati, sono i nostri nuovi acquisti. Mati Fernandez? Purtroppo, si è fatto subito male: è stata una tegola. Ha un entusiasmo particolare, era dispiaciuto. Rispettiamo l’Udinese, conosco bene Iachini. Sono una squadra che sta crescendo: dobbiamo stare molto attenti. Tanti nazionali e italiani del Milan in campo? Penso sia positivo per tutti noi, è un indirizzo che è partito dal Presidente Berlusconi. Anche l’ossatura del futuro deve ripartire da qui. Sono felice di allenare giocatori così, anche giovani“. Montella (acmilan.com)

E ancora: “Derby di Manchester? Io sto dalla parte di chi vince (ride, ndr). Vince l’idea che viene portata avanti con convinzione e, soprattutto, programmazione. Mourinho e Guardiola hanno stili differenti, non vince sempre lo stesso. L’importante è credere in qualcosa e portarla avanti. Calendario? Ci sono partite importanti, contro squadre collaudate. Noi dobbiamo assolutamente crescere, come organizzazione di gioco, perché le avversarie, per adesso, sono superiori a noi, in merito all’organizzazione di gioco. Un allenatore deve essere pronto a trasmettere le proprie idee ai propri giocatori, che devono rispondere il prima possibile. Ci sono esami ogni domenica: a volte, i giudizi cambiano a seconda del risultato, ma ci vuole sempre lucidità. Da calciatore, la vita era molto facile, perché ero giovane. Da allenatore, sei impegnato più ore al giorno, hai una responsabilità importante e ci vuole passione. Sono felice, a lavorare così”.

Impostazioni privacy